Dramma nel noto carcere di San Vittore in Milano, dove un 18enne è morto carbonizzato dopo che la cella in cui era rinchiuso ha preso fuoco. La vittima, come riferisce il Corriere della Sera, si chiamava Joussef Moktar Loka Baron, ed era originario dell’Egitto. Secondo la ricostruzione, a dare vita al rogo sarebbero stati altri detenuti, per un’azione che sta ormai diventando quasi una consuetudine nelle carceri italiani, alla luce delle continue proteste da parte dei carcerati nei confronti delle condizioni di detenzione.
Fatto sta che due “prigionieri” avrebbero incendiato un materasso e le fiamme avrebbero quindi raggiunto la cella del 18enne di cui sopra che non ce l’ha fatta. In ogni caso, come precisa il quotidiano di via Solferino, gli inquirenti stanno prendendo in considerazione anche l’ipotesi del suicidio, e il pubblico ministero di Milano, Carlo Scalas, ha deciso di aprire una indagine.
SAN VITTORE, MORTO 18ENNE: ERA RINCHIUSO DA LUGLIO
Stando a quanto emerso, la giovane vittima era rinchiuso al San Vittore solo da poche settimane, precisamente dallo scorso mese di luglio, e la sua condanna non era ancora definitiva visto che stava attendendo il processo. Attorno alla mezzanotte di ieri, però, è scoppiato l’incendio e nonostante gli agenti del carcere siano intervenuti celermente, non ce l’hanno fatta a trarre in salvo il ragazzo, e anche l’intervento dei medici è stato vano: per il 18enne non vi era ormai più nulla da fare.
Praticamente illeso invece il compagno di cella, che ha riportato solo una lieve intossicazione e nulla di più. Puntuale è arrivato il commento di Gennarino De Fazio, sindacalista della polizia penitenziaria, che ha parlato di vero e proprio “bollettino di guerra” nelle carceri italiane, tenendo conto che dall’inizio dell’anno sono morte 71 persone detenute, compreso il 18enne di San Vittore, e 7 agenti, tutti suicidatisi dietro le sbarre.
SAN VITTORE, MORTO 18ENNE. DE FAZIO: “CARCERE SOVRAFFOLLATO”
Per De Fazio il sistema penitenziario sta attraversando una crisi senza precedenti, a cominciare dal problema del sovraffollamento che non sembra trovare la parola fine, ma che forse potrebbe migliorare a seguito del recente decreto Nordio, attraverso cui sono state introdotte delle modifiche che permetteranno delle scarcerazioni anticipate più agevoli per determinati detenuti.
In ogni caso, ad oggi il sovraffollamento nel carcere di San Vittore è del 247%, come ricorda ancora De Fazio, sottolineando che vi sono 1.100 detenuti nel carcere meneghini a fronte di 450 posti disponibili, quindi quasi il triplo. Il problema è che a sorvegliarli vi sono solo 580 poliziotti, quindi la metà rispetto al numero totale di detenuti, a fronte invece di un fabbisogno di almeno 700 agenti. Sul 18enne deceduto si è espresso infine anche Francesco Maisto, che ha parlato di grande tristezza per via di un fenomeno, quello delle morti in carcere, che non sembra trovare la parola fine, sottolineando che in un istituto penitenziario così sovraffollato, purtroppo questi tristi eventi vanno messi in conto.