San Vittorio di Cesarea viene tradizionalmente celebrato il giorno 21 maggio. In merito alla sua vita i vari scritti a nostra disposizione sono relativamente pochi. Ad oggi il suo culto è diffuso in tutto il territorio italiano, i fedeli tradizionalmente si rivolgono a questa figura per chiedere protezione da alcuni fenomeni atmosferici come, ad esempio, la grandine, i fulmini o le tempeste in genere. Legato al giorno 21 maggio ci si rivolge a San Vittorio di Cesarea anche per chiedere protezione anche dagli spiriti maligni e dalla loro possibile influenza.
Una delle feste più importanti legate al suo culto nel territorio italiano è quella che si celebra a Petrosa, un piccolo comune campano in provincia di Salerno in cui, in processione, si vanno ad attraversare le vie del paese. Nonostante le piccole dimensioni, conta meno di settecento abitanti, Petrosa è un paesino ricco di storia ed architetture religiose. È molto apprezzato e conosciuto a livello turistico, sia italiano che straniero per le sue grotte ricche di stalattiti e stalagmiti che vanno a ricreare un ambiente veramente suggestivo. Questo non è il solo comune che ha scelto san Vittorio si Cesarea come patrono. All’appello ci sono anche Feletto, in provincia di Torino e Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria.
San Vittorio di Cesarea, la sua vita
Particolare attenzione per San Vittorio di Cesarea va, in primo luogo al suo nome; Vittorio, infatti, deriva dal termine latino Victorius che sta per vincitore. All’epoca non si trattava di un fatto comune in quanto il nome Vittorio ha successivamente trovato diffusione all’interno delle varie famiglie reali. In Italia è stato scelto soprattutto tra i sovrani ed i principi appartenenti alla Casa di Savoia mentre, ad esempio, in Gran Bretagna è stato attribuito anche alla regina Vittoria, una delle più importanti e conosciute sovrane di questo territorio.
Di San Vittorio di Cesarea sappiamo che era un soldato di origine romana che è stato martire con Donato e Polieuto nella città di Cesarea di Cappadogia, nell’attuale Turchia. Prima del 1700 le sue spoglie erano conservate nelle catacombe romane di Caledopio, dove sorge il quartiere Aurelio. Dopo quella data, nei primi anni del diciottesimo secolo il tutto fu trasferito a Rieti, una città laziale, nei pressi del convento di Sant’Antonio al Monte.
Tutti gli altri Beati di oggi
Il giorno 21 maggio la Chiesa celebra, insieme a questo, anche altri santi tra cui: San Godrico, San Timoteo, San Mancio di Ebora e San Paterno di Vannes.