Il 21 maggio di ogni anno, la Chiesa celebra San Vittorio e Compagni martiri: Vittorio era militare romano vissuto nel III secolo che, secondo quanto riportato dalla tradizione, subì un terribile martirio proprio a Cesarea, in Cappadocia, insieme Polieuto e Donato. Le sue spoglie furono custodite presso la catacomba di Calepodio fino al 1703, per poi essere spostate presso la Chiesa del convento di Sant’Antonio al Monte, a Rieti, dove è ancora oggi possibile visitarle raccogliendosi in preghiera davanti all’altare maggiore.
San Vittorio e Compagni martiri: un culto eterno
Le informazioni su San Vittorio sono poche e provengono tutte dal Martirologio Geronimiano. È singolare che questo sia l’unico Santo a portare questo nome, che in latino significa vincitore, quasi a presagire la sua vittoria sul martirio, vista la sua fama che ha acquisito dopo la sua morte, di gran lunga superiore di quando era in vita. Il culto di San Vittorio di Cesarea si diffuse molto velocemente in tutta Italia, infatti il suo nome fu scelto da diversi membri reali della Casa Savoia. San Vittorio di Cesarea viene comunemente raffigurato con una palma in mano, simbolo ricorrente delle effigie che lo ritraggono. Inoltre il santo è protettore contro i fulmini, la grandine e gli spiriti maligni.
I patronati in Italia
San Vittorio è stato scelto come patrono di due comuni italiani, Feletto e Pertosa.
Quest’ultimo è un piccolo paese di poco più di 650 abitanti della provincia di Salerno, in Campania, nei pressi del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il comune deve il suo nome alla Grotta che lo caratterizza, infatti in latino pertusus vuol dire appunto bucato.
I primi abitanti della cittadina, infatti, nell’antichità vivevano nella grotta e solo nel corso dei secoli iniziarono a costruire nelle zone circostanti.
Tra i luoghi religiosi di maggior interesse vi è la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, caratterizzata dalla presenza di alcuni straordinari dipinti, in particolare l’affresco della Madonna delle Grazie, di autore ignoto del 1400, e il quadro dell’Immacolata del 1598, realizzato da Bernardo Lama. Dal punto di vista naturalistico è invece possibile visitare ancora oggi le splendide Grotte di Pertosa – Auletta, nei pressi delle quali scorre il fiume Tanagro, e la Cascata di Maremanico, con un salto di ben di 10 metri.
Ogni anno la cittadina onora il proprio patrono con una sentita celebrazione e una lunga processione per le vie del centro storico, con musica, spettacoli pirotecnici e golosi stand gastronomici che attirano curiosi e fedeli dai vari comuni limitrofi.
Gli altri Santi del giorno
Il 21 maggio la Chiesa ricorda anche: Santi Cristoforo Magallanes e 24 compagni, martiri messicani; San Carlo Eugenio de Mazenod, vescovo; San Godrico, eremita; San Teobaldo di Vienne, vescovo; San Paterno di Vannes, vescovo; San Hemming di Abo, vescovo; Beato Giovanni (Jean) Mopinot, religioso e martire; San Mancio, vescovo e artire; Santi Martiri di Pentecoste ad Alessandria, religiosi; Sant’ Ospizio (Ospicio), eremita; San Polieuto (Polieutto), martire; San Timoteo, diacono e martire; Leone Mopinot, beato.