Il Governo finalmente fa luce sulla sanatoria fiscale che potrà essere garantita soltanto alle partita IVA che aderiranno al concordato preventivo biennale. Il ravvedimento consiste nel pagamento di un’imposta ridotta per gli anni fiscali che vanno dal 2018 fino al 2022.

Il condono è stato – almeno per il momento – approvato dalle commissioni Bilancio del Senato e della Camera, e si attende soltanto l’ufficialità con l’approvazione definitiva alla Camera entro e non oltre l’8 ottobre.



Sanatoria fiscale per chi aderisce al CPB

La sanatoria fiscale vale esclusivamente per le partita IVA e forfettari che hanno deciso di aderire al concordato preventivo biennale. La percentuale di riduzione e “sconto” è soggetta all’indice di affidabilità (ISA) del contribuente.

Al momento si stima che il contribuente possa pagare tali percentuali – ma con un minimo di 1.000€ – a fronte del punteggio ottenuto:



  • 10% con ISA pari almeno a 8;
  • 12% con ISA fra 6 e 8;
  • 15% con ISA fino a 6.

Ipotizzando una P.IVA che ha un imponibile di 2.500€ e con un indice ISA molto alto (in termini di affidabilità), pagherebbe soltanto 250€, ma con il limite minimo si ritroverebbe a doverne versare mille. Qualora rifiutasse di aderire al CPB, il calcolo sarà effettuato sulle aliquote ordinarie.

Debiti arretrati

La P.IVA che ha aderito al concordato e che denuncia spontaneamente delle tasse arretrate mai pagate, potrà ottenere un forte sconto sempre basato sulla percentuale ISA:

  • 5% con voto ISA uguale a 10;
  • 10% con voto ISA tra 8 e 10;
  • 20% con voto ISA tra 6 e 8;
  • 30% con voto ISA tra 4 e 6;
  • 40% con voto ISA tra 3 e 4;
  • 50% se l’indice di affidabilità fiscale fosse minore di 3.

Quindi nell’ipotesi che un contribuente decida di sanare i debiti dell’annualità del 2019 per 50.000€ in più, e simulando che si ritrova un punteggio ISA molto basso per la sua forte affidabilità, dovrà calcolare e versare il 5% di 50.000€.



Quando e come pagare la sanatoria fiscale

La scadenza della sanatoria fiscale dipende dall’anno di imposta di riferimento. Per il 2018 ad esempio, è possibile sanare i propri debiti entro il 30 novembre 2024, altrimenti per gli anni successivi il termine ultimo va al 31 marzo 2025.

É possibile rateizzare l’importo da sanare fino ad un massimo di due anni (24 rate mensili) pagando il 2% di interessi sull’intera somma annua.

Chi non paga o anche solo in parte la somma sanata, perderà il beneficio nella sua interezza.