Sandra Lonardo Mastella, senatrice del gruppo misto e cattolica, ha rilasciato nelle scorse ore un’intervista ai colleghi dell'”Huffington Post” per commentare l’apertura della discussione generale sul Ddl Zan a Palazzo Madama, che prende il via in data odierna, martedì 13 luglio 2021. Un argomento a proposito del quale la donna ha manifestato la propria perplessità in riferimento alle modalità con cui si è giunti in Senato, in quanto approda in aula “un provvedimento che non si è finito di esaminare in commissione e con tempi stretti per analizzarlo. Non mi sembra il percorso giusto, per questo prenderò la parola e farò un appello a Enrico Letta”.
In particolare, Lonardo Mastella sottolineerà che il segretario del Partito Democratico è erede della tradizione cattolico-democratica di Moro ed è stato allievo di Andreatta. In virtù di ciò, a suo modo di vedere, deve recuperare quella cultura della fatica della democrazia, che richiede confronto e vocazione all’intesa, soprattutto quando ci sono in campo principi e valori distinti. Detto in altri termini, “serve una mediazione che non sia un compromesso al ribasso: Letta faccia suo il realismo moroteo del possibile, si faccia carico dei punti di vista degli altri per approdare a una sintesi”.
SANDRA LONARDO MASTELLA: “PRONTA A VOTARE ‘NO’ AL DDL ZAN”
Nonostante l’intento di Sandra Lonardo Mastella, giova ricordare che Enrico Letta ha ribadito che per il Pd quello uscito dalla Camera è il miglior testo possibile: “Se il testo non cambierà, se non ci sarà una mediazione seria, voterò contro – ha asserito la donna sulle colonne dell’Huffington Post –. Lo dirò con trasparenza, senza aspettare eventuali voti segreti, anche se li considero giusti su temi eticamente sensibili”.
Fra le modifiche inserite nella lista dei desiderata di Lonardo Mastella, figura innanzitutto l’articolo 4, in quanto “non si possono mettere limiti alla libertà d’opinione. Anche per noi cattolici sono cambiate molte cose, tutti abbiamo preso atto che è il momento di riconoscere diritti un tempo negati. Se ritengo che la famiglia tradizionale sia composta da un uomo e una donna, devo essere libera di dirlo senza rischiare la prigione”. Tuttavia, il Ddl Zan punisce solamente l’istigazione alla violenza o alla discriminazione, ma per la moglie di Clemente Mastella “le norme contro la violenza ci sono e vedo già i tribunali intasati da ricorsi contro questa nuova legge”. Infine, anche la questione dell’identità di genere la manda in crisi: “Cosa succederà per i posti nelle liste elettorali riservati alle donne o per la distribuzione dei detenuti nelle carceri?”.