Sandra Milo cambia sesso, ma solo a teatro. Non c’è niente di chirurgico nella svolta dell’attrice: «Mi sto preparando infatti a interpretare in teatro il ruolo di un omosessuale che si traveste da drag queen esibendosi in spettacoli sexy». Lo racconta a Il Giornale, tornando anche sulla dichiarazione del 1995, quando ad una tv privata iraniana disse di avere una collezione di 60mila mutandine. «Non le ho mai contate. Ma la confessione fu sufficiente al governo di Teheran per negarmi un visto turistico». Sandra Milo, all’anagrafe Salvatrice Elena Greco, ha parlato di nuovo anche del suo debito di tre milioni di euro col fisco. «Negli ultimi tempi la cifra si è ridotta grazie alla rottamazione. Ci siamo messi d’accordo per 800mila euro». Lei però non ha ancora dato questi soldi, anche perché tutti i suoi guadagni sono pignorati. «Non le nascondo che ho pensato anche al suicidio. Ma è stato solo un attimo di buio. Poi è tornata la luce. E mi sono detta: Sandra, devi reagire. E mi sono rimboccata le maniche». E non pensa al reddito di cittadinanza: «Chi è in difficoltà va aiutato. Ma l’elemosina di Stato non fa per me. Il mio motto è: Il futuro è adesso».
SANDRA MILO: L’INCUBO DEI DEBITI E I CACHET PIGNORATI
Anche l’affetto della gente, dimostrato ad esempio col suo ritorno in Rai, ha aiutato Sandra Milo a rialzarsi. A proposito del suo debito così grande, l’attrice ha spiegato come si è accumulato: «Negli anni mi sono fidata di persone sbagliate. Che hanno commesso una serie di errori. Non so se in buona o cattiva fede». Ora si è affidata ad un bravo commercialista. «Ma se ogni mio cachet professionale viene preventivamente pignorato, come farò mai a uscire da questo incubo?», l’interrogativo che lancia nell’intervista a Il Giornale. Parla anche di Marina Ripa di Meana: «Una donna eccezionale. Combattiva. Che non si è arresa mai. Un’amica che ancora oggi mi riempie il cuore». Invece non le pesa essere dipinta sempre come l’amante di Fellini: «Ma scherza? Essere stata per 17 anni al suo fianco mi riempie di orgoglio. Lui era un genio. La relazione ha funzionato perché il nostro rapporto clandestino era l’opposto della convenzionalità matrimoniale». A proposito di nozze, si sposò la prima volta a 15 anni ed era incinta. «A ripensarci mi sembra una follia. Il matrimonio con un marchese. Accade nel 1948. Il bambino morì alla nascita a causa di un parto prematuro. Mi separai dopo soli 21 giorni dal matrimonio, ottenendo l’ annullamento dalla Sacra Rota».