La moglie Anna Maria Moncini, la figlia Stefania ma anche una serie di amanti/compagne/amiche che fecero di Bettino Craxi un uomo molto temuto e odiato politicamente ma anche molto amato nell’intimo della sfera privata: l’occasione del film “Hammamet” e il ventennale della morte del leader Psi ha permesso diverse interviste alle “donne” di Bettino, tra cui spicca ovviamente l’attrice e sex symbol del cinema italiano del passato, Sandra Milo. «Era un uomo importante, anche sotto quell’aspetto lì..», confessa la mitica Sandra nella lunga intervista a Novella 2000 dove non si perde tra aneddoti, ricordi e provocazioni sulla loro relazione da amanti durata per anni. Lo ha difeso sempre, anche quando più di mezza Italia lo voleva in carcere se non ancor peggio morto: «Era un uomo molto intelligente, e dunque curioso. Inseguiva la conoscenza, come Fellini, tutte le persone di grande talento hanno questa curiosità insaziabile, come se il tempo sfuggisse loro e non avessero la possibilità di conoscere e vedere tutto», spiega Sandra Milo, ricordando anche come si erano conosciuti da ragazzi nella Milano degli Anni Sessanta. «A 12 anni leggevo Marx, Engels, Lenin, Proudhon… mi volevo costruire una coscienza sociale ed ero molto attratta dall’idea socialista. Andavo ai comizi, di Togliatti, di Nenni. Bettino, era il pupillo di Nenni, ed era un uomo molto affascinante, molto seduttivo, con una voce fantastica», confessa l’attrice, vero nome Salvatrice Elena Greco. Una grande storia, una passione smodata ma non un vero amore: «Io sono sempre stata innamorata di un uomo solo. Ovvero Federico Fellini. Craxi però era affascinante, era una passione, ma non un amore».



GLI ANEDDOTI DI SANDRA MILO SU BETTINO CRAXI

La lunga lista di aneddoti di Sandra Milo sul “suo” Bettino Craxi si districano tra quelli molto intimi a quelli che si incrociano sulla vita politica degli anni Ottanta-Novanta: la passione in lui si accende durante una puntata di “Bontà Loro” con Maurizio Costanzo, «Avevo un cappellino con la veletta che lo colpì molto, e mi chiamò subito. Iniziammo così a frequentarci». Gli incontri dei due amanti iper-famosi si tenevano quasi sempre nella casa di una contessa sua amica a Piazza Navona, oppure nell’iconico Hotel Raphael: «Facevamo delle cene, spesso con noi c’erano Ferdinando Mach (la mente finanziaria del Psi, ndr), Filippo Panseca, l’artista che ha creato il garofano simbolo del partito, l’architetto Paolo Portoghesi… Craxi era proprio adorato». La passione non finì mai, eppure ad un certo punto smisero di vedersi: Sandra Milo la racconta così, «io non ero una donna libera, lui era un uomo molto impegnato. Ricordo che una volta mi ero lamentata perché lo avevo aspettato un po’, e lui mi disse: “Ma guarda che io per te ho lasciato Fanfani…”. E io: “E capirai, manco fosse Miss America!”». Difficile incontrarsi, le voci continue attorno agli amori di Craxi e la necessità di proseguire le proprie rispettive carriere: insomma, una fine “normale” per due persone che nella loro esistenza avevano ben pochi elementi di “normalità”. E la moglie di Bettino non era gelosa? Per Sandra Milo – ma non solo, anche su Ania Pieroni prima e Patrizia Caselli negli ultimi anni di vita – il paradosso era la compagnia data dalla moglie per un uomo che viveva così tante storie extraconiugali: «Anna è una donna fantastica. Io avevo scritto un libro, si intitolava Venere e il Psi, Bruno Tassan Din aveva acquistato i diritti per 60 milioni di lire, mi pare, ma non lo aveva pubblicato, lo teneva lì. Una sera eravamo alla Scala di Milano per una Prima, in teatro c’era anche Anna Craxi. Durante l’intervallo, qualcuno, le disse: “Sai che Sandra ha scritto un libro sul Psi e Bettino?”. E lei che non sapeva niente: “Lo so benissimo, perché Sandra l’ha fatto leggere per prima a me”. Un’intelligenza e una presenza di spirito straordinaria», confessa la Milo a Novella 2000.

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