Sandra Milo è tra gli ospiti di Verissimo Le Storie, nella puntata del 25 giugno, il programma di Silvia Toffanin che ripropone le interviste più emozionanti a personaggi e celebrità. Nell’appuntamento in onda nel pomeriggio di sabato 25 giugno ripercorreremo la straordinaria vita di Sandra Milo, attrice e musa del grande regista Federico Fellini.



Quella dell’attrice è una vita lunghissima costellata da successi nella dolce vita degli anni Sessanta, ma anche da problemi economici con il fisco, che hanno caratterizzato i suoi ultimi anni. Sandra Milo ha ricevuto il David di Donatello alla carriera, e nel 2022 diventa co-conduttrice del reality Quelle Brave Ragazze insieme a Mara Maionchi e Orietta Berti.



Sandra Milo, i problemi economici: “Non è finita”

I problemi economici di Sandra Milo sono iniziati nel 2019 quando aveva raccontato che lo Stato pretendeva da lei un ammontare di ben tre milioni di Euro, ridotti poi a 850mila, a causa di un errore iniziale di conto. Una cifra comunque elevata, che l’attrice era intenzionata a pagare solo in parte. La questione non è finita, però ho deciso di combattere per sostenere quelli che sono i diritti miei e della mia famiglia”, si era sfogata la Milo. “Tutti quanti in Italia abbiamo fatto dei debiti. Io intendo pagare, ma solo quello che devo, non un carico ingiusto”. L’artista aveva proseguito spiegando che in quell’anno, pur avendo lavorato moltissimo, non ha potuto incassare nulla, perché i conti venivano versati all’Agenzia delle Entrate, che le avevano già confiscato tutto.



Sandra Milo, il duro sfogo: “Non sono una criminale”

In quell’occasione, Sandra Milo aveva espresso il suo desiderio di ritirarsi dalla scene proprio perché non riusciva più a gestire la pesante situazione economica. “Magari questa è l’ultima intervista televisiva che rilascio”, aveva affermato. La sua carriera ha comunque avuto uno slancio negli ultimi anni grazie al programma di Sky Quelle brave ragazze e svariate apparizioni televisive. Lavori che comunque non bastano a ripagare il debito. “Ho retto fino adesso perché non volevo che i miei figli sapessero di questa situazione, ma ora non ce la faccio più, non posso più lottare”, aveva proseguito, concludendo con una nota amara: “Mi sento vittima di un’ingiustizia. Perché il mio paese mi tratta così? Io non sono una criminale”.