L’attrice Sandra Milo, a 87 anni, sta attualmente vivendo una nuova giovinezza. Grazie alla sua sempre riconoscibile vitalità che la contraddistingue, spopola sui social dove è diventata una vera e propria star. Nel bel mezzo della pandemia, la Milo ha inventato un personaggio ironico e felliniano con il quale si è fatta ancora di più amare. In una intervista a Quotidiano.net, “Sandrocchia”, come veniva amabilmente chiamata dal regista, si è raccontata a cuore aperto, al punto da ammettere: “Non ho paura della morte: vorrei solo dirle di aspettare, perché ho molte cose da fare ancora”. Ha raccontato quindi come è nato il suo personaggio social ribattezzato Amuchina l’indovina, “un personaggio divertente, folle, che dà messaggi di speranza”, commenta, anche alla luce del vasto pubblico – tra cui molti giovani – che si è avvicinato a lei anche su Instagram. Si è fatta aiutare da sua figlia Azzurra per le riprese, ma racconta di aver fatto tutto il resto da sola. “Ho passato notti intere a leggere i commenti: un ragazzo mi ha scritto che stava per suicidarsi. Ci siamo scritti a lungo, e alla fine mi ha detto: ‘Se una donna della sua età ha questo entusiasmo, vuol dire che la vita vale la pena viverla’. Ha abbandonato i suoi propositi, è stato il regalo più bello””, ha confidato.



SANDRA MILO E L’AMORE PER FELLINI E LA VITA

Sandra Milo nelle ultime settimane è diventata la voce dei tanti lavoratori dello spettacolo in difficoltà, arrivando persino a fare lo sciopero della fame e ad incatenarsi davanti a Palazzo Chigi, fino a riuscire a incontrare il premier Conte. Ma ha anche preso posizione contro la omotransfobia, sostenendo i diritti Lgbt. In merito ha commentato: “Certo! Penso che ognuno debba avere il diritto di amare come vuole e chi vuole, nel rispetto della dignità degli altri. Se uno ama in modo diverso dal mio, chi sono per giudicare?”. Alla vigilia del centenario della nascita di Fellini, Sandra ricorda quell’amore segreto ed intenso lungo 20 anni. “All’epoca ero stregata da lui, dal suo talento immenso, dal suo magnetismo, dal suo fascino totale. Per lui soffrivo, pazza d’amore. Quello che non vedevo era la sua spiritualità, il suo amore per gli altri. Pensavo che Fellini gli altri li divorasse, goloso. Invece sapeva anche dare”. Quell’amore, dice, lo ricorda “senza malinconie” nè “rimpianti”: “Mi amava per allegria, come per un gioco. E quel gioco è rimasto un ricordo meraviglioso intatto nel mio cuore”. Da oggi l’attende una nuova avventura come inviata de La Vita in diretta insieme alla figlia Deborah Ergas e proprio oggi ripartirà da Rimini, “la città di Federico”. Quando le si chiede del futuro – dunque anche della morte – ammette di non provare paura: “Anche quella è un fatto naturale, accade ad ogni essere vivente, persino a ogni oggetto. Vorrei solo viverla fino in fondo, la vita. E poi sentire che la vita mi abbandona, perché l’ho consumata tutta”.

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