Con un lungo post pubblicato su Instagram, Sandra Milo ha voluto raccontare ai suoi tanti fan e follower un aneddoto molto personale, riguardante un momento difficile della sua carriera di attrice. L’episodio risale al 1961, quando venne presentato il film “Vanina Vanini” di Rossellini. L’attrice ricorda che fu “accolto malissimo dalla critica, bersagliato dalla stampa, manipolato dalla produzione”, tanto da essere poi “sommersa di critiche e ribattezzata immeritatamente ‘Canina Canini'”. Critiche che furono per la Milo insostenibile, tanto che nel post rivela “caddi in depressione – io che mai ne soffrii nella mia vita eccezion fatta che in quella circostanza – e decisi di lasciare tutto”.
La svolta però arrivò grazie al maestro Federico Fellini: “stava preparando 8½, da e in tutto il mondo cercava l’attrice che potesse interpretare il personaggio di Carla che avrebbe dovuto rappresentare la tipica amante italiana. Un giorno mi fece chiamare dalla produzione ma io opposi un netto rifiuto, dicendo che non avrei mai più fatto cinema.”
Sandra Milo e il provino di Fellini a casa sua: “Un nuovo inizio”
Fellini non accettò il no di Sandra Milo e, accordandosi con il compagno di allora dell’attrice, Moris Ergas, andò con l’intera trope a casa sua per farle lì il provino. “Mi venne a svegliare la collaboratrice domestica e in vestaglia mi presentai in salotto, pieno di gente, dove mi infilarono una redingote senza darmi neanche il tempo di fiatare.”, ha raccontato la Milo, spiegando il surreale provino che ne conseguì.
“Fellini mi chiese: “Ce l’hai una chitarra?” e io risposi: “No però ho un gatto”. Allora lui mi disse: “Prendilo!”. Andai nella stanza accanto e presi il gatto di peluche che sembrava una zebra. Poi mi disse di metterlo sottobraccio e io eseguii. Mi fece parlare, dire cose su cose. Io rimasi ferma nel mio proposito. No era no. Dopo se ne andarono via.” Poco dopo il finale inaspettato: “Io mi rifugiai a Ischia dove un paio di giorni dopo mi raggiunse il mio compagno per comunicarmi che ero stata scelta per il ruolo. E tutto ebbe un nuovo inizio”.