Sandra Mondaini, il crollo dopo la morte del marito Raimondi Vianello

Sandra Mondaini è stata una delle regine della televisione italiana nonchè moglie dell’indimenticabile Raimondo Vianello. Una coppia amatissima dal pubblico italiano che ci ha lasciato quasi in contemporanea dopo quasi 50 anni d’amore. Il primo incontro tra Raimondo e Sandra avviene nel 1958: lei all’epoca era la soubrette di Macario. Qualche anno dopo, per la precisione nel 1962, si ritrovano a cena insieme con Gino Bramieri. In quell’occasione Raimondo davanti ad una cotoletta alla milanese fa la sua dichiarazione ad una stranita Sandra. “Lo sai che mi sono innamorato di te?” dice il conduttore chiedendole di sposarlo. Dal canto suo Sandra rimane senza parole: “non avevo capito se parlasse seriamente: scherzava sempre”. Invece Raimondo era davvero serio. La coppia si sposa qualche anno dopo: il 28 maggio 1962. Una vita trascorsa insieme, fuori e sopra un palcoscenico, raccontando dei momenti storici che sono rimasti impressi nella memoria collettiva di milioni di italiani che hanno riso con loro, ma anche riflettuto.



La morte di Raimondo Vianello è uno strazio per Sandra Mondaini che poco dopo inconsciamente lo raggiunto. Lo stesso monsignor Faccendini, durante i funerali del conduttore televisivo, dice: “è innaturale pensarli separati”.

Sandra Mondaini morte: una insufficienza respiratoria

Il 15 aprile del 2010 Raimondo Vianello muore. Pochi mesi dopo è Sandra Mondaini a raggiungerlo. E’ il 21 settembre del 2010 quando Sandrina raggiunge il suo amato Raimondo perchè non voleva più stargli lontana. A starle accanto in quei mesi di grande dolore l’amico Pippo Baudo come raccontò proprio la Mondaini: “di Pippo Baudo ce n’è uno solo, siamo come fratelli”. La causa della morte della Mondaini è insufficienza respiratoria che era stata ricoverata presso l’Ospedale San Raffaele di Milano.



La conduttrice era anche ammalata di vasculite, una malattia dei vasi sanguigni che le procurava dei dolori assurdi. Proprio la Mondaini durante il suo ultimo impegno di lavoro precisò alla stampa: “per favore, lo scriva che non sto male per il cancro, perché il cancro si può curare. Ho questa malattia rara, ma non mi posso lamentare se penso a tanti giovani che soffrono. Io ho fatto la mia vita, ed è stata bellissima. Certo potrei andare avanti bene un altro po’ ma purtroppo per i miei disturbi non si conosce la cura”.

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