CHI ERA BEATA SANDRA SABATTINI
Oggi, domenica 24 ottobre, alle ore 16 presso la Cattedrale di Rimini viene celebrata la Beatificazione di Sandra Sabattini, la giovanissima 23enne nata al Cielo nel 1984 dopo una vita breve ma intensa dedicata all’amore e alla fede.
«Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia. Non c’è nulla a questo mondo che sia tuo. Sandra, renditene conto! È tutto un dono su cui il “Donatore” può intervenire quando e come vuole. Abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno per quando sarà l’ora», scriveva così Sandra nel suo “Diario” solo due giorni prima del terribile incidente che causerà la morte. Proprio questa “profezia” – «Questa vita non è la mia» – della nuova Beata della Chiesa Cattolica diviene il fulcro della celebrazione odierna: «È una profezia di cui abbiamo bisogno – sottolinea su “Avvenire” il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi – specialmente in questo tempo post-Covid». La Santa Messa verrà celebrata nella Cattedrale dal Cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Sandra Sabattini è stata negli ultimi 4 anni di vita riminese un faro e un esempio di «santità straordinariamente quotidiana», delineata da quel “motto” molto più profondo di quanto già non sembri, «Scelgo Te e basta». Un abbraccio a Dio infinito che oggi viene ufficialmente riconosciuto anche dalla Santa Chiesa del Signore. Nata il 19 agosto 1961, Sandra nella sua adolescenza incontra il sacerdote che le cambiò la vita definitivamente: si tratta di don Oreste Benzi, guida della Comunità Giovanni XXIII. «Se non faccio un’ora di preghiera al giorno non mi ricordo neanche di essere cristiana. Se io voglio approfondire la mia conoscenza con una persona devo stare con Lui, cioè con Cristo», per farci capire scriveva così a 14 anni quell’animo inquieto ma dedito all’amore di Dio fin dalla tenera età.
LA TESTIMONIANZA DEL MIRACOLATO DA SANDRA
Appassionata di atletica leggera, studentessa di medicina, vicina ai bisognosi e agli “ultimi” con la Comunità di Don Benzi, ma anche impegnata sentimentalmente in quanto fidanzata con un altro giovane appassionato alla vita cristiana con l’Associazione riminese. «Don Benzi aveva visto in lei la freschezza interiore e l’adesione piena a seguire Cristo senza compromessi», spiega al portale di “Comunione e Liberazione” don Giuseppe Tognacci, delegato vescovile che ha istruito la causa di beatificazione e canonizzazione nella fase diocesana di Sandra, ora vice postulatore. Dopo la tragica morte (investita da una macchina nel 1984), per sua intercessione, Stefano Vitali – segretario di don Benzi e già presidente della Provincia di Rimini – è guarito inspiegabilmente da un cancro. In occasione della Beatificazione di Sandra Sabattini è lo stesso miracolato a parlare con Vatican News per spiegare chi era davvero quella ragazza così straordinaria perché “ordinaria”: «Era per me il sorriso di Dio, spero che in molti possano conoscere la sua figura», spiega Vitali, ricordando come «io avevo chiamato don Oreste per parlare, per spiegarmi perché mi stava succedendo tutto questo (il tumore incurabile diagnosticato, ndr), qual era il progetto di Dio in questa malattia, in questo percorso. Quel giorno abbiamo parlato molto e alla fine ha detto di pregare, come se tutto quello che c’eravamo detti prima non fosse importante. Quando lui mi ha detto che aveva chiesto a tutta la comunità di pregare Sandra per la mia guarigione, io ho preso la cosa molto sottogamba, non mi interessava, perché io non pensavo neanche di poter guarire. Mi interessava di più la chiacchierata che avevo fatto prima con lui. Sono quei momenti che scordi subito o te li dimentichi, perché non sono importanti nella tua vita». Ma le strade di Dio sono infinite e “misteriose” e così Stefano guarisce dando il “via” al processo canonico che porta oggi Sandra a divenire Beata della Chiesa. «Tutte le volte che don Oreste chiedeva di aprire una strada, di stare con dei poveri, lei diceva sempre sì e anche se non capiva il perché, lei sapeva che quello era il progetto che Dio aveva su di lei. La cosa bella di Sandra, che è la stessa cosa che aveva don Oreste, è che tutto quello che lei faceva, lo faceva con quel sorriso che io chiamo “il sorriso di Dio” e che posseggono solo le persone con la convinzione di essere all’interno del progetto di Dio», conclude Vitali ai media vaticani.