Sandro Giacobbe, chi è e carriera: i successi di Signora mia e Gli occhi di tua madre
Oggi pomeriggio, nel salotto de La volta buona su Rai 1, Sandro Giacobbe si racconterà ai microfoni di Caterina Balivo in una ricca intervista. Il cantautore è un simbolo della musica italiana, attivo soprattutto negli anni ’70 e ’80 con singoli di grande successo tra cui Signora mia e Gli occhi di tua madre. Nato a Genova, classe 1949, si avvicina al mondo della musica sin da adolescente quando, appena sedicenne, fonda un gruppo musicale iniziando ad esibirsi in alcuni locali liguri.
Il debutto sulla scena musicale italiana arriva nel 1971 con il brano Per tre minuti e poi… dopo aver firmato il suo contratto con la Dischi Ricordi, passando successivamente ad un’altra casa discografica, la CBS. Il primo grande successo nella sua carriera arriva nel 1974 con il 45 giri Signora mia, portato in gara al Festivalbar nonché titolo del suo primo disco. Due anni dopo arriva un altro grande successo, forse il più importante e tuttora conosciuto: Gli occhi di tua madre, brano del 1976 portato in gara al Festival di Sanremo e classificatosi in terza posizione.
Sandro Giacobbe, Sanremo e Claudio Baglioni: “Eravamo quasi uguali…“
In carriera Sandro Giacobbe ha partecipato ad altre edizioni del Festival di Sanremo: nel 1983 ha portato in gara il brano Primavera, nel 1990 si è presentato con Io vorrei. Inoltre, con Portami a ballare del 1984, ha ottenuto un grande successo a Un disco per l’estate nell’edizione di quell’anno. Il cantautore ha inoltre confessato, in un’intervista al Corriere della Sera dello scorso agosto, di essere stato spesso scambiato per Claudio Baglioni all’apice della sua carriera, negli anni ’70.
“Io e Claudio eravamo quasi uguali, stessa età e capelli”, ha rivelato il cantautore del collega. Tra i due inizialmente non scorreva buon sangue, complice anche la rivalità delle rispettive case discografiche, alla fine però si sono riavvicinati nel corso del tempo e sono riusciti ad instaurare un buon rapporto: “Poi ci siamo conosciuti meglio tanti anni dopo”.