Sandro Giacobbe, ospite nello studio televisivo di “Citofonare Rai Due”, trasmissione condotta da Simona Ventura e Paola Perego e in onda ogni domenica mattina, ha svelato un retroscena sul Festival di Sanremo e che lo riguarda da vicino. Dopo essersi candidato, con tanto di appello rivolto in diretta ad Amadeus, a rivestire il ruolo di super ospite a Sanremo 2023, il cantante ha annunciato di non essere stato scelto tra i big. Non una novità in senso assoluto, dato che la lista dei 22 artisti selezionati dal conduttore e direttore artistico della kermesse canora più celebre d’Italia sono stati comunicati ormai da giorni, ma in pochi erano a conoscenza del fatto che anche Sandro Giacobbe facesse parte del novero dei possibili partecipanti.



Quest’ultimo, in particolare, ha commentato: “Mi sarebbe piaciuto cantare sul palco del teatro ‘Ariston’ una canzone scritta da mio figlio Andrea. Si chiama ‘Lettera a un gigante’ ed è una missiva scritta da un figlio a suo papà, al cui interno dice al genitore tutto quello che non gli ha mai detto prima. Ci sono tante emozioni in questo brano e io ho scoperto un amore diverso da parte di mio figlio nei miei confronti”.



SANDRO GIACOBBE: “LA PRIMA VOLTA CHE UN MIO BRANO PASSÒ IN RADIO ERO IN AUTO E SBANDAI!”

Nel prosieguo di “Citofonare Rai Due”, Sandro Giacobbe ha continuato a parlare del Festival di Sanremo, asserendo: “È talmente bello essere lì, presentarsi, avere l’amore per la musica, per lo spettacolo, che ogni considerazione sulla gara viene meno. La musica è la vita: pensate a un film senza colonna sonora… La nostra esistenza, se non fosse accompagnata da canzoni, che condiscono i nostri ricordi, sarebbe vuota”.

In tal senso, Sandro Giacobbe ha regalato un’immagine della sua infanzia ai telespettatori: “Quando ero bambino e andavo dai miei nonni in Basilicata, ricordo che loro andavano al mattino presto a lavorare nei campi, in quanto erano contadini. Io avevo 4-5 anni e c’erano persone molto povere: eppure, cantavano ed erano felici di stare insieme a lavorare. È stato in quel luogo che io ho imparato a cantare, con le canzoni popolari”. Da ultimo, un aneddoto sul suo primo passaggio radiofonico: “Ero in macchina con mia madre, stavamo ascoltando Radio Montecarlo. Improvvisamente, passò il mio brano ‘Per tre minuti e poi’: lei iniziò a piangere per l’emozione, io sbandai!”.