«Sandro Pertini è un assassino» e «un brigatista rosso»: è pesante la bufera scattata contro il consigliere della Lega a Massa nonché coordinatore provinciale dei giovani di Salvini, Filippo Frugoli, per il post su Facebook lanciato in rete nelle scorse ore. Dopo essersi conto dell’imprudenza, il consigliere massese l’ha subito cancellato ma il web ormai si era già scatenato contro il giovane leghista, chiedendone le immediate dimissioni dal Consiglio Comunale di Massa (su richiesta del Pd locale). Grazie al Corriere della Sera e allo stesso Frugoli, è possibile ricostruire l’intera vicenda che nasce da lontano ovvero dalla distanza emersa in questi giorni tra il consigliere della Lega tra i più attivi della Toscana e il suo stesso sindaco del Carroccio, Francesco Persiani, eletto nel 2018 in maniera clamorosa nella città a tradizione socialista anche grazie alla campagna elettorale prodotta dal giovanissimo Frugoli (oggi 21enne). Il sindaco di Massa ha ricevuto una richiesta dall’associazione Trentuno Settembre per intitolare un ponte a Sandro Pertini, ex Presidente della Repubblica (del Psi) in occasione della celebrazione dei 30 anni dalla scomparsa. Mentre il sindaco ci stava ancora pensando e deluso dal mancato immediato diniego, Frugoli ha scritto di getto un lungo post su Facebook (poi cancellato poco dopo): «lo stesso Sandro Pertini che elogiò Stalin il giorno della morte, lo stesso Pertini che concesse la grazia al partigiano Toffanin che uccise molteplici persone, lo steso Sandro Pertini che uccise da capo partigiano una marea di persone accusate di essere fasciste o collaborazioniste con i fascisti, lo stesso Pertini che annunciò di essere “un brigatista rosso”».



LA BUFERA CONTRO IL CONSIGLIERE LEGHISTA (E LE SCUSE)

Il post ricco di rancore per l’ex Presidente della Repubblica ha gettato su Filippo Frugoli un prevedibile caos politico che ha assunto anche valenza nazionale, con il Pd che colto l’occasione per sottolineare l’assoluta gravità della Lega «al limite della diffamazione e della querela. Non è ammissibile tanta ignoranza da una istituzione comunale. Il sindaco prenda provvedimenti», sottolinea il Pd locale. «Ci vuole coraggio a fare una richiesta così — aggiunge Frugoli al termine del post al veleno —. Se gli verrà dedicato un ponte chiederò di dedicare una via alle stragi partigiane, o alle vittime dei partigiani e delle Brigate rosse. No Pertini». Dopo la bufera, il 21enne leghista ha rimosso il post e scritto un nuovo messaggio questa volta di scuse per quanto avvenuto e per quanto da lui stesso sostenuto poco prima: «Quando si fa un errore l’importante è rendersene conto ed andare avanti, se ho sbagliato me ne assumo le responsabilità e fine del discorso. Tutti sbagliano nella vita, a 21 anni forse è ancora più facile sbagliare e penso anche che esistano errori molto più gravi. Comunque, non cerco giustificazioni, sono una persona seria e non sono uno scemo, per questo mi assumo le mie responsabilità». A condannare il gesto lo stesso commissario regionale della Lega, Daniele Belotti, che giudica le parole di Frugoli «sconsiderate e inaccettabili, Pertini è in realtà una delle massime ed apprezzate figure istituzionali italiane». Sempre Belotti spiega poi su Facebook «L’inesperienza purtroppo, talvolta, fa commettere sciocchezze come quella del nostro consigliere che si è poi prontamente scusato, capendo di aver commesso un grave errore».

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