Continua il dibattito tra partiti sulla nomina dei sottosegretari del governo Draghi, le voci delle ultime ore hanno acceso il dibattito nel mondo della Cultura. Parecchio discussa l’ipotesi del ritorno di Lucia Borgonzoni nel ministero guidato da Dario Franceschini, considerando le recenti gaffe dell’esponente della Lega. Particolarmente tranchant sul tema lo scrittore Sandro Veronesi



«L’eventuale nomina della Borgonzoni alla Cultura non si basa certo sui suoi pregi, anzi: che non ne sia particolarmente adatta è ormai ben chiaro», ha spiegato Sandro Veronesi ai microfoni di Mowmag, sottolineando che l’esponente leghista a livello politico ha ben poco peso. Ma lo scrittore non fa drammi: a suo avviso l’eventuale ritorno della Borgonzoni alla Cultura non può fare molto danno, ricordando che a capo del ministero c’è Dario Franceschini, da lui considerato «un personaggio qualificato».



SANDRO VERONESI: “NESSUN LEGHISTA ADATTO ALLA CULTURA”

Nel corso della lunga intervista al portale, Sandro Veronesi ha messo in risalto che il governo guidato da Mario Draghi è l’ultima speranza prima di precipitare nell’abisso e quindi gli va data la massima fiducia. Tornando al “capitolo” Borgonzoni, lo scrittore non ha usato mezzi termini: «Non credo si sia mai sentito un esponente della Lega parlare di cultura come una delle leve fondamentali del nostro paese: è per questo che forse non sarebbe il caso di far ricoprire questo ruolo ad un membro di tale partito». Dopo aver affermato che associare Borgonzoni e cultura è quasi un ossimoro, Sandro Veronesi ha ribadito: «Se qualcosa non funziona, non sarà per colpa della Borgonzoni qualora dovesse essere nominata: dall’altro lato, se il tutto funziona bene non sarà la sua presenza ad impedire una buona riuscita».

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