Sangiovanni affossato dalla stampa: ecco cosa è accaduto al live in Svizzera
Può dirsi l’outsider di Amici 20, dal momento che nonostante la mancata vittoria al talent prodotto e condotto da Maria De Filippi, il secondo classificato Sangiovanni riesce ora a incassare un successo dietro l’altro e non solo in Italia, con la sua musica. Tuttavia, le critiche sul suo conto, al di là delle certificazioni di vendita -quali dischi d’oro e dischi di platino, che nel suo caso abbondano- non mancano di certo. Come quella giunta ai danni del giovane da parte del Corriere del Ticino, che ha pubblicato un articolo piuttosto aspro sull’ex Amici 20.
L’articolo in questione titola non a caso “Gli inganni di Sangiovanni” e -tra le altre cose- vuole essere una critica avanzata al live-show che il giovane idolo pop non avrebbe tenuto al meglio in live, al Festival Castle on air al Castelgrande di Bellinzona, in Svizzera. La contestazione non si limita al live svizzero, ma è di fatto un’ampia critica lanciata alla musica in generale di Sangiovanni. La testata, in particolare, allude aspramente a “ritmiche e arrangiamenti in voga accompagnate da testi traboccanti dell’ingenuità tipica degli adolescenti”. Poi, tra le righe dell’articolo funesto, si legge ancora, come ripreso da Fanpage su un Sangiovanni “ritardatario” e “sottotono” sul palco: “Presentatosi sulla scena con un pesante ritardo, accompagnato unicamente da un deejay che faceva suonare i dischi sui quali cantilenava sopra senza particolare tecnica vocale…”.
La replica di Sangiovanni al giornalismo “non oggettivo”
Tuttavia, l’ex Amici 20 non ha voluto ingoiare il rospo della contestazione ricevuta a mezzo stampa, tanto da replicare prontamente in un post condiviso via social, dove in primis chiede al giornalista critico di non denigrare ed etichettare la sua musica come “canzonette” per poi palesarsi fiero di intrattenere le masse di giovani nonché di rappresentare un idolo per la generazione zeta con la sua arte.
“Il tuo articolo in rima con il mio cognome non fa ridere a nessuno à-esordisce nel suo messaggio di replica, in cui tiene a sottolineare i problemi tecnici riscontrati al live svizzero-. Mi stava cadendo il palco a causa del vento forte, ho dovuto fermare il concerto per far mettere al service due cavi di acciaio a tenerlo su. Mi si è spento un microfono dal nulla, l’ho cambiato e non arrivava il segnale per cui cantavo senza sentire nulla, ne ho preso un terzo e ho continuato”: La replica, poi, prosegue: “Peraltro non stavo bene fisicamente, ma non voglio usare nulla come scusa. Ho finito il mio concerto e ho provato a dare il meglio di me lo stesso per far vivere una bella serata alle persone che avevano pagato il biglietto, ho portato avanti il mio lavoro al meglio. Al contrario tuo che hai scritto di tutto pur di infangare quello per cui vivo, commentando inoltre scelte artistiche che non c’entrano nulla con quello che è successo”. Da qui, quindi, la contro-contestazione di Sangiovanni alla disinformazione e al giornalismo soggettivo e non oggettivo: “Scrivo tutto ciò per ringraziare le persone che mi hanno difeso e che si sono divertite. Odio il giornalismo non oggettivo quando si parla di articoli informativi. Non dite che il mio live è stato una *erda e basta. Non denigrate la mia arte. Non dite che le mie sono solo canzoncine per adolescenti o per bambini. Ho fatto cantare e ballare piccoli che hanno una vita meno fortunata della nostra e ne vado fiero. Sì, CON LE CANZONCINE, come le chiami tu, o voi. La gente lo capisce e lo riconosce. La gente sa da che parte stare”.