SANGIULIANO BOCCIA, IL GIALLO DELLA CHIAVE D’ORO

Il caso Sangiuliano Boccia si arricchisce di un nuovo intrigo: ora c’è anche il giallo della chiave d’oro di Pompei scomparsa. A occuparsene Le Iene, che ha provato a raggiungere Maria Rosaria Boccia in vista della puntata di oggi, ma anziché avere risposte ha ricevuto una diffida dalla donna dietro lo scandalo che ha portato alle dimissioni del ministro della Cultura. Il programma di Italia 1 ha rivelato che c’è un nuovo fascicolo d’indagine, che sarebbe stato aperto proprio sulla chiave d’oro e per il quale sarebbero stati interrogati dai carabinieri alcuni dipendenti del Comune di Pompei.



Questa preziosa chiave, che avrebbe un valore di circa 12mila euro, è stata donata dal sindaco Carmine Lo Sapio a Gennaro Sangiuliano quando appunto era ministro della Cultura. In un’intervista a La Stampa, Boccia aveva rivendicato il suo ruolo in tale operazione, sostenendo di averla facilitata. “Sono io che ho mediato per fare avere l’onorificenza“, aveva raccontato la mancata consigliera dell’ex ministro.



Inoltre, aveva spiegato che il percorso era complicato per Sangiuliano in quanto lui è di Fratelli d’Italia, mentre il sindaco di Pompei del Pd. Lei si sarebbe occupata di mediare e in poco tempo avrebbe sbloccato la situazione. Ma non ci sono riscontri riguardo l’effettivo ruolo della donna nella consegna della chiave d’oro all’allora ministro, di certo c’è che Boccia era in prima fila durante la cerimonia di consegna dell’onorificenza.

CHE FINE HA FATTO LA CHIAVE D’ORO?

La legge prevede che un ministro può conservare il dono ricevuto se vale meno di 300 euro, altrimenti va consegnato all’amministrazione pubblica. Dario Franceschini, che è stato predecessore di Gennaro Sangiuliano e ha ricevuto anche lui la chiave d’oro, l’ha tenuta per tre anni, ridandola indietro quando è scoppiato lo scandalo in estate. Infatti, lo stesso Franceschini all’inviato Alessandro Sortino ha spiegato di aver portato la chiave d’oro insieme ad altre onorificenze, per poi restituirla quando ha saputo che quella data al suo successore era di valore.



Secondo l’inviato de Le Iene, che ha parlato col gioielliere e l’orafa, era impossibile non rendersi conto del valore. “L’ultima di Sangiuliano addirittura l’abbiamo perfezionata con smeraldi, zaffiri e rubini“. Anche Sangiuliano a settembre aveva sottolineato di aver consegnato la chiave d’oro al ministero insieme agli altri doni ricevuti, ma proprio Maria Rosaria Boccia ha fatto sorgere dei dubbi chiedendo di mostrare che sia stata protocollata.

BOCCIA DIFFIDA LE IENE

Ora Le Iene è in possesso di un documento esclusivo, redatto da Gennaro Sangiuliano e mandato al gabinetto del ministero che dirigeva, in cui spiega che riteneva che la chiave d’oro avesse un valore inferiore ai 300 euro, nonostante la presenza di pietre preziose incastonate nell’oro. Da questo documento si evince che in realtà non l’ha restituita come aveva dichiarato, perché è riportato che non ha la disponibilità di tale oggetto, che sarebbe finito proprio alla Boccia, come aveva mostrato in una foto che aveva condiviso sui social.

Ma l’ex ministro della Cultura si è reso disponibile a versare 11mila e 700 euro, la differenza tra il valore dell’oggetto e i 300 euro. Alla luce di tutto ciò, l’inviato del programma di Italia 1 ha raggiunto Boccia, che però prima ha chiesto di spegnere la telecamera e poi è andata via. Successivamente ha fatto recapitare una diffida alla trasmissione affinché non mandi in onda il servizio in questione, ritenendo che possa diffondere notizie false e messaggi diffamatori nei suoi confronti.