Da ministro della Cultura ad avvocato di se stesso: cambio di ruolo per Gennaro Sangiuliano dopo le dimissioni per il caso Maria Rosaria Boccia. I prossimi passi sono stati spiegati proprio da chi si è ritrovato suo malgrado protagonista di questa vicenda: ne ha parlato al Messaggero, ricordando che è laureato in giurisprudenza e ha il dottorato in diritto, motivo per il quale è a conoscenza di come si facciano le querele ai giornalisti. Sangiuliano ritiene di essere vittima e al tempo stesso testimone della «pericolosità devastante delle fake news».



Ora, con la sua battaglia legale, Sangiuliano si aspetta «milioni e milioni di risarcimento». Oltre a ribadire di non essere ricattabile né dalla Boccia né da altri, l’ormai ex ministro rivela di volersi «disintossicare un po’» prima di tornare a lavorare. Nel frattempo, vuol portare in tribunale chi ha scritto falsità sul suo conto. Ma starà anche vicino alla moglie, «di cui resto innamorato».



Per quanto riguarda la sua vita politica, ritiene di non aver tradito le istituzioni, non avendo speso risorse pubbliche neppure per un caffè. A tal proposito, l’istruttoria eventuale della Corte dei Conti non lo preoccupa, in quanto è nel suo interesse provare che la sua condotta è stata impeccabile.

SANGIULIANO: “DIMISSIONI? NESSUNA SPINTA DA MELONI”

In merito al rapporto con la premier Giorgia Meloni, Sangiuliano assicura che c’è fiducia reciproca e che con le sue dimissioni ha voluto togliere il mirino al resto della squadra di governo, visto che c’è stato «un accanimento mai visto» nei suoi confronti negli ultimi giorni. «Non mi ha spinto lei a lasciare», assicura l’ex ministro della Cultura, il quale assicura di aver preso autonomamente la decisione. Nessun dubbio sul ritorno in Rai, visto che è dipendente a tempo indeterminato: «Ma non voglio un posto di rilievo. Cercherò di avere un posto laterale».



Per quanto riguarda gli attacchi di Maria Rosaria Boccia, vuole verificare se al caso «abbiano concorso interessi diversi». Al Messaggero, però, non commenta i rumors secondo dietro la vicenda ci sarebbe l’ex sottosegretario Vittorio Sgarbi, che con lui ha avuto uno scontro molto duro. Per quanto riguarda la solidarietà ricevuta, cita tutti i ministri, anche Matteo Salvini, e due esponenti dell’opposizione, Giuseppe Conte del M5s e Andrea Orlando del Pd.

IL LEGALE DI SANGIULIANO: “PRESSIONI ILLECITE”

Dopo le sue dimissioni, il caso proseguirà in tribunale, visto che il suo avvocato Salvatore Sica sta preparando la denuncia, che sarà depositata la settimana prossima, come annunciato dal legale al Messaggero. È previsto un incontro con il suo assistito per poi procedere, allegando anche alcuni documenti che dimostrano la correttezza dell’ex ministro.

A detta del legale, «è stato oggetto di pressioni illecite da parte della dottoressa Boccia» che secondo lui «prefigurano il reato di tentata estorsione», riconoscendo comunque che l’ultima parola spetterà ai magistrati.