Vicenda scioccante quella che ci giunge dall’America Latina, precisamente dalla Repubblica Dominicana, dove una bambina di appena 5 mesi è morta dopo aver bevuto del sangue di tartaruga. Tutta colpa dei genitori della piccola neonata, che volevano proteggere la loro figlia da un’eventuale infezione di coronavirus, facendole bere appunto il sangue dell’animale di cui sopra. In base a quanto riportato dai colleghi dell’edizione online de IlGiornale, pare che madre e padre della vittima si siano rivolti ad uno stregone, cercando appunto un rimedio al covid, e lo “sciamano” abbia assicurato ai due che facendo bere del sangue di tartaruga alla piccola, questa sarebbe stata protetta. Per evitare di contrarre a loro volta il virus, la coppia ha assunto del sangue di tartaruga, e la stessa mistura è stata poi somministrata all’altra figlia, una bambina di 7 anni. Il risultato è che la famiglia è finita in condizioni gravissime in ospedale, e la piccola di 5 mesi non ce l’ha fatta. Al suo arrivo in ospedale era già in condizioni disperate, per poi morire poche ore dopo il ricovero.
SANGUE DI TARTARUGA CONTRO IL CORONAVIRUS: I RIMEDI PERICOLOSI PER COMBATTERE IL COVID
Se la sono cavata invece mamma, papà, e figlia di 7 anni, anche se hanno lottato fra la vita e la morte per diverse ore. Purtroppo questo non è l’unico esempio di rimedi pericolosi contro il coronavirus, visto che, negli ultimi mesi, abbiano riportato notizie di cure tutt’altro che ortodosse per non contrarre l’infezione. Eclatante, a riguardo, il caso dell’Iran, dove sono diverse le persone che sono morte nelle ultime settimane a causa di intossicazione da alcol. Dalle parti di Teheran si era diffusa la notizia, fake news, che l’alcol fosse un buon rimedio contro il covid-19 e di conseguenza era scattata la caccia alla bevanda, che ricordiamo, in Iran è vietata. Il risultato è stato un centinaio di morti per intossicazione da metanolo, visto che l’alcol in Iran viene venduto di contrabbando, spesso e volentieri adulterato in maniera stramba. Qualcosa di simile è accaduto anche negli Stati Uniti, dove sono aumentati del 20% i ricoveri presso i centri antiveleni, con persone che hanno ingurgitato disinfettati per la casa, tra cui anche la candeggina.