Il caso di Bologna, dove una famiglia ha chiesto di fare la trasfusione di sangue al proprio bambino solo con sangue no vax, è finito davanti al giudice tutelare di Modena, il quale ha accolto il ricorso dell’ospedale Sant’Orsola. Come vi raccontavamo ieri su queste colonne, i parenti del piccolo, affetto da una cardiopatia, non volevano che fosse utilizzato sangue donato da persone vaccinate contro il virus SARS-CoV-2 per l’intervento a cui il bimbo deve essere sottoposto.
L’avvocato Ugo Bertaglia, legale difensore dei genitori, ha confermato la notizia all’agenzia di stampa nazionale ANSA, che scrive: “Il giudice avrebbe in sostanza ritenuto che ci sono le garanzie di assoluta sicurezza nel sangue fornito dall’ospedale, qualunque sia la sua provenienza, rendendo così superabile l’obiezione dei genitori che per motivi religiosi vogliono che il sangue provenga da non vaccinati”.
SANGUE NO VAX, TRIBUNALE DÀ RAGIONE ALL’OSPEDALE E TORTO AI GENITORI
Alla famiglia del bambino di Bologna era stato rivolto un appello anche dal presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, le cui dichiarazioni campeggiano sulle colonne di Rai News: “Comprendiamo le paure dei genitori, quando a soffrire è un bambino, un figlio, ci si aggrappa a qualunque appiglio, credendo di fare il suo bene, di tutelarlo. Per quello che può valere, li preghiamo di ascoltare i medici che lo hanno in cura e che sapranno scegliere la terapia migliore per lui, senza ritardare le cure”.
E, ancora: “I protocolli che regolano le donazioni, e che non permettono di scegliere il donatore, sono scritti nell’interesse dei pazienti, per rendere i processi sicuri del resto, non comporta alcun pericolo ricevere sangue da donatori vaccinati contro il Covid-19″. Una convinzione alla base anche della sentenza del giudice e che consentirà al bambino di poter essere operato ricevendo sangue donato da persone che hanno scelto di sottoporsi alla vaccinazione contro il Coronavirus.