Egregio direttore,
in un post su Instagram dal titolo “Per un vero diritto alla salute” così è scritto: “Le nostre proposte per difendere la sanità pubblica, tagliare le liste d’attesa e difendere il diritto costituzionale alla salute di tutti i cittadini: 5,5 miliardi in più all’anno al Ssn per portare la spesa sanitaria italiana alla media europea; un piano straordinario di assunzioni per coprire la carenza di personale, creare migliori condizioni di lavoro e tagliare le liste d’attesa; aumento delle retribuzioni e riconoscimento del valore delle professioni sanitarie; maggiore investimento su sanità di prossimità, salute mentale, benessere psicologico. Per un vero diritto alla salute”.
Però. Caspita, mi dico, è interessante: aumento sostanziale del finanziamento, piano straordinario di assunzione di personale, aumento delle retribuzioni, sanità di prossimità, taglio delle liste di attesa. Certo, penso tra me e me, non è un piano completo e ci vorrebbe anche qualcosa d’altro, ma quello che è messo in gioco è già un bell’insieme di cose. Chi ha scritto questa proposta su Instagram? Lo scrive il Partito democratico (PD).
Non è una “fake news”, o un prodotto della intelligenza artificiale, o un problema di sostituzione di persona (di partito, in questo caso). Domande ovvie e naturali viste le bufale che circolano proprio in questi giorni e che catturano anche persone (esempio: ex presidenti di blasonate società calcistiche) dalle quali tutto ti aspetti tranne che essere buggerate come di fatto è successo.
Si tratta proprio di una pagina del Pd, il partito di Elly Schlein. A questo punto tutto mi diventa chiaro, ma forse per chi legge devo qualche spiegazione.
Non ho nulla contro le proposte del Pd per la sanità, ma essendo appena passati sia il Giorno della Memoria che quello del Ricordo la mia (purtroppo) debole memoria mi ricorda che per più di dieci anni prima del governo Meloni la sanità italiana è stata governata da ministri della Salute che si chiamano Balduzzi, Lorenzin, Speranza, ministri che se la memoria non mi inganna fanno (o facevano) parte appunto del Pd. E cosa hanno fatto questi ministri del Pd quando, essendo al governo, avevano tutti gli strumenti ed il potere per proporre qualsiasi iniziativa? Vediamo.
“5,5 miliardi in più all’anno al Ssn per portare la spesa sanitaria italiana alla media europea”: come ampiamente dimostrato anche dal Sussidiario, gli anni in cui i ministri del Pd hanno governato la sanità si sono caratterizzati per una costante diminuzione del fondo sanitario. Non potevano metterli loro i 5,5 miliardi che adesso chiedono?
“Un piano straordinario di assunzioni per coprire la carenza di personale, creare migliori condizioni di lavoro e tagliare le liste d’attesa“: e cosa è successo al personale sanitario negli anni di governo dei ministri Pd? Anche su questo punto scopro l’acqua calda dicendo che le assunzioni sono rimaste bloccate e il personale sanitario è diminuito. E sulle liste di attesa? Buio assoluto: non ho registrato nessuna iniziativa.
“Aumento delle retribuzioni e riconoscimento del valore delle professioni sanitarie“: nessuna azione in proposito da parte dei ministri Pd, ma diminuzione sicura del valore della professione e aumento della fuga dei professionisti dal SSN per collocarsi all’estero o nelle strutture private (accreditate o meno).
“Maggiore investimento su sanità di prossimità”: concedo che su questo tema sia stato acquisito il PNRR, aspetto sicuramente positivo ma poco valutabile con riferimento alle attività dei ministri Pd, perché le attività vere e proprie sono iniziate dopo.
E mi fermo qui, almeno per quanto riguarda le tematiche contenute nel pezzo pubblicato su Instagram, anche se sugli anni governati dai ministri PD ci sarebbero molte altre osservazioni problematiche da proporre, come risulta, ad esempio, dai dati sulla chiusura di oltre 70 ospedali e 10mila posti letto, nonché sull’assistenza territoriale in difficoltà e sostenuta in gran parte dal privato, dati appena pubblicati da Quotidiano Sanità (lunedì 10 febbraio).
Già, si dirà, ma quello degli anni citati non era il Pd di Schlein ma di altri (Veltroni, Franceschini, Bersani, Renzi, Martina, Epifani, Orfini, Zingaretti, Letta): giusto, rispondo io, ma quello era il Pd al governo mentre quello di Schlein è un Pd all’opposizione. A quale Pd dobbiamo credere? A quello di Instagram (all’opposizione) che dice cosa si deve fare o a quello che ha governato la sanità per più di 10 anni e non solo non ha fatto nulla di quello che è scritto su Instagram, ma ha peggiorato la situazione per tutti i temi proposti su Instagram (e non solo quelli)? Tutto ciò premesso mi viene solo, tristemente, da concludere ricordando il titolo di un libro di un noto comico savonese: Siamo tutti finocchi col c… degli altri (Enrique Balbontin, Mondadori).
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