Una nuova proposta di decreto legge depositata alla Camera per favorire il rientro dei conti pubblici in ambito del Servizio Sanitario Nazionale, dal testo che dovrà essere approvato l’ipotesi di far pagare le prestazioni agli italiani che vivono all’estero. Se iscritti all’Aire non avranno più alcun diritto a ricevere esami visite e altri servizi del SSn gratuiti. L’anagrafe dei cittadini di nazionalità italiana residenti in altri paesi conta sei milioni di persone, e con questo nuovo provvedimento potranno, all’atto dell’iscrizione continuare a beneficiare dell’assistenza sanitaria in italia solo dietro pagamento di un contributo annuale.



Questa soluzione, depositata in commissione sanità e affari sociali, a firma di Fratelli d’Italia, come sottolinea il Sole 24 Ore, consentirebbe di fare cassa, ma tutto dipenderà dal numero di adesioni che verranno raccolte. Potrebbe risultare però una boccata d’ossigeno per la sanità, soprattutto dopo che la Corte dei Conti ha messo nel mirino proprio il decreto Pnnr secondo il quale, i fondi destinabili alla salute pubblica verrebbe ridotto a causa della rimodulazione.



Sanità pubblica, italiani all’estero pagheranno 1500 euro per mantenere diritto alle cure

Se il nuovo decreto legge sull’obbligo di pagamento delle prestazioni sanitarie per gli italiani residenti all’estero dovesse essere approvato, ne seguirà un Dpcm che dovrà stabilire quale sarà la cifra da pagare per chi vuole continuare ad usufruire dell’assistenza del Ssn in Italia. Il problema sarà proprio quello di decidere quanto far pagare, perchè il costo medio per lo stato di  un paziente l’anno è di circa 3mila euro. Ma questa somma non può essere richiesta a chi probabilmente usufruirà delle cure soltanto saltuariamente. Pertanto l’ipotesi è quella di prevedere una cifra che si aggira sui 1500 euro.



Il nuovo provvedimento va ad aggiungersi al precedente che, sempre per fare cassa, aveva stabilito che gli stranieri in Italia, residenti per più di tre mesi, devono pagare 2mila euro l’anno per effettuare l’iscrizione al SSN. Il deputato di FdI Andrea Di Giuseppe, uno dei firmatari della norma ha commentato al Sole 24 Ore quali sono le previsioni di entrata: “ Se (ipotesi limite) tutti gli iscritti all’Aire, che sono 6 milioni dovessero aderire lo stato incasserebbe 8,9 miliardi, ovvero il 31% circa dei 28 stanziati con la manovra 2024“.