La classifica delle regioni 2022 per quanto riguarda la sanità è contenuta nel report annuale delle performance regionali, redatto dal Centro per la Ricerca Economica Applicata-Sanità. Come si legge nel documento, il divario fra la prima e l’ultima regione del ranking è rilevante. Quasi un terzo delle regioni non arriva neppure ad un livello pari al 30% del massimo ottenibile. Tuttavia, “quattro regioni sembrano avere livelli complessivi di tutela significativamente migliori dalle altre: Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia. Di queste, due hanno livelli di performance che superano la soglia del 50% (rispettivamente Veneto ed Emilia-Romagna, con il 54% e il 52%), mentre Toscana e Lombardia si posizionano a ridosso delle prime, con una valutazione al 48% e al 44%”.
Nel secondo gruppo si trovano quattro Regioni, con livelli dell’indice di performance superiori al 40%: provincia autonoma di Trento, Umbria, Friuli-Venezia Giulia e provincia autonoma di Bolzano. Il terzo gruppo è invece popolato da Sardegna, Piemonte, Valle d’Aosta, Marche, Liguria, Lazio e Basilicata, con livelli di performance abbastanza omogenei, ma inferiori, compresi nel range 30-40%. Infine, 6 regioni, Sicilia, Puglia, Molise, Abruzzo, Campania e Calabria, hanno livelli di performance che risultano inferiori al 30%.
SANITÀ, LA CLASSIFICA DELLE REGIONI 2022: LAZIO AL 36%, CALABRIA AL 24%
Secondo le valutazioni del panel, spiegano gli autori del rapporto, anche le migliori performance in materia di sanità per quanto riguarda la classifica delle regioni 2022 risultano ancora significativamente distanti da una performance ottimale: si oscilla da un massimo del 54% (fatto 100% il risultato massimo raggiungibile) ad un minimo del 24%. Il risultato migliore lo ottiene il Veneto e il peggiore la regione Calabria.
Il Lazio s’è fermato al 36%, ossia ben 18 punti sotto la capolista veneta e 12 sopra la Calabria, maglia nera della graduatoria, pubblicata anche sulle colonne de “Il Tempo”. A pesare sulle pagelle assegnate nella classifica della sanità regionale 2022 ci sono varie materie, a partire dalla “mortalità evitabile” fino alla “aspettativa di vita in buona salute alla nascita”, passando per la “quota di persone che rinunciano a sostenere le spese sanitarie” e le “famiglie impoverite per le spese sanitarie private”.