Il Governo è pronto a varare, su proposta del M5s, il Decreto Calabria per provare ad affrontare diversi nodi scoperti nel vasto mondo della Sanità: con una conferenza stampa in Senato, il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha presentato assieme alla Ministro della Salute Giulia Grillo la proposta di legge M5s sui criteri di nomina dei dirigenti delle Asl. Dopo lo scandalo della sanità della Calabria e dopo i dati inquietanti emersi di recente dalla Corte dei Conti (che parla di oltre 6 miliardi di euro come buco nei soli ultimi anni di gestione pubblica nazionale, ndr), i 5Stelle provano a rilanciare la tematica scottante della Salute pubblica pochi giorni prima delle Europee sperando magari in un possibile effetto trainante alle urne tra due settimane. «E’ fondamentale rescindere il legame tra nomine politiche e sanità», ha affermato la Ministra Grillo, le fa eco Di Maio «dobbiamo fermare subito questa emorragia». Il tema caldo è quello delle nomine politiche nella Sanità, con il Governo che intende metter fine a tale consuetudine dopo aver già “azzerato” nei mesi scorsi il Consiglio Superiore di Sanità di precedente nomina.
SANITÀ, M5S PRESENTA IL DECRETO CALABRIA
«Sì bravi medici, no ai raccomandati» con questo slogan Di Maio e Grillo hanno presentato il disegno di legge che prevede misure durissime per cambiare i criteri di nomina dei dirigenti e direttori sanitari: «nelle more della revisione dei criteri di selezione dei direttori, e comunque non oltre 18 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto (ndr il decreto Calabria), la rosa dei candidati è proposta secondo una graduatoria di merito sulla base dei requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell’incarico da attribuire» si legge nell’emendamento già pronto a firma M5s. Secondo la Grillo inoltre, «E’ oggi più che mai urgente rescindere il legame tra la politica e le nomine dei dirigenti sanitari: il controllo della politica sulla sanità è infatti un tema urgentissimo che, nonostante i numerosi scandali anche recenti, continua ad essere rimandato dai decisori politici». Per il vicepremier Di Maio «prima di dare più autonomia alle Regioni bisogna cacciare i raccomandati e i figli di…Voglio assicurarmi che ci siano dei meccanismi di merito». Non solo, il leader del M5s rilancia in conferenza stampa con evidente “punzecchiatura” al collega Salvini «Sono 4 mesi che è cambiato qualcosa. Ci preoccupa. Ho visto passare la Lega da posizioni molto più moderate al fucile in mano il giorno di Pasqua, i libri scritti con Casapound, i cui esponenti minacciano una donna di stupro e altri due la stuprano per davvero e ha alimentato uno scontro ideologico che non deve alimentare, perché in questo paese si deve lavorare sulle cose concrete. Ogni volta che io vedrò delle derive di ultradestra, lo dirò prima delle elezioni e anche dopo le elezioni, perché M5s è un argine alla derive nel nostro paese, sia quelle corruttive, sia quelle ideologiche».