Nonostante i livelli di finanziamento pubblico siano lontani da quelli europei, la sanità italiana riesce comunque a garantire risultati in linea con le medie del Vecchio Continente. Lo rileva la nuova Relazione al Parlamento sulla gestione dei servizi sanitari regionali depositata dalla sezione Autonomie della Corte dei conti. L’analisi dei magistrati contabili, come ricostruito dal Sole 24 Ore, non si è limitata stavolta ai dati di bilancio, ma si è allargata al punto tale da incrociare i dati finanziari e quelli di performance, grazie alle informazioni fornite dai livelli essenziali di assistenza (Lea) e dagli indicatori sul benessere equo e sostenibile (Bes) elaborati dall’Istat e costruiti dall’Ocse sulle performance dei sistemi sanitari. Inserendo i risultati nel contesto internazionale è ancor più facile comprendere le incognite della sanità italiana.
Dunque, la spesa pubblica italiana per quanto riguarda la sanità si aggira sui 131 miliardi, molto meno della metà rispetto ai 427 della Germania, ma è anche inferiore a Francia (271) e Regno Unito (230). Il confronto internazionale è più efficace se si tiene conto del rapporto al prodotto interno lordo (Pil): l’Italia si ferma al 6,8%, la Germania arriva al 10,9%, la Francia al 10,3% e il Regno Unito al 9,3%. Altri spunti interessanti arrivano analizzando le dinamiche degli ultimi anni. Tra il 2016 e il 2022 il nostro Paese ha registrato la crescita economica più modesta tra i grandi Paesi d’Europa: +6,6% contro il +8,5% della Germania, +8,2% della Francia e +10,2% del Regno Unito.
SANITÀ, IL “MIRACOLO” ITALIA SECONDO LA CORTE DEI CONTI
Ma siamo stati anche gli unici ad aver incrementato la spesa sanitaria meno del Pil: nello stesso periodo si registra +6,6%, mentre Germania, Francia e Regno Unito tra il 24,8 e il 25,4%, quindi a ritmi circa 4 volte superiori a quelli dell’Italia. A parità di potere d’acquisto, la spesa sanitaria italiana per cittadino è il 47% di quella tedesca e il 57,9% di quella francese. Da un lato si registra la carenza di risorse pubbliche, dall’altro l’aumento della spesa degli italiani per le prestazioni a pagamento: la spesa annua è di quasi 920 euro a testa, comprendo così il 21,4% del costo complessivo della sanità italiana.
In Germania, invece, pagano l’11% del totale (882,6 euro all’anno a testa), nel Regno Unito il 13,5% (763,9 euro), mentre in Francia coprono l’8,9% della spesa complessiva (544,9 euro). Nonostante questo quadro complesso, la Corte dei conti evidenzia nella sua relazione, come riportato dal Sole 24 Ore, che «le performance del servizio sanitario nazionale riguardo agli esiti di salute e alla qualità delle cure, risultano generalmente superiori a quelle medie dei Paesi Ocse, e descrivono, quindi, un sistema sanitario mediamente efficiente ed efficace».