Si allunga l’attesa degli italiani per le nuove terapie gratuite pagate dal Servizio sanitario nazionale. Dopo quasi sette anni, bisognerà aspettare ancora fino ad aprile per nuovi esami genetici per malattie rare, diagnosi e monitoraggio della celiachia, nuovi test in gravidanza per scoprire gravi malattie, terapie oncologiche come l’adroterapi, nuove tecniche di procreazione assistita più usate. Questo perché il ministero della Salute ha deciso di rinviare le nuove cure, visto che le Regioni hanno chiesto più tempo in vista dell’entrata in vigore il prossimo 1° gennaio 2024 di oltre 400 prestazioni specialistiche ambulatoriali per le quali sono stati stanziati 400 milioni. Nei giorni scorsi hanno scritto una lettera in cui hanno scritto che «l’applicazione del nuovo nomenclatore tariffario presenta un’elevata complessità in quanto comporta dei significativi adeguamenti tecnici, informatici ed organizzativi».
Quindi, il nuovo paniere di cure slitterà al 1° aprile, quando scatteranno pure le nuove prestazioni di assistenza protesica. Come evidenziato dal Sole 24 Ore, domani un decreto Salute-Mef è previsto in Conferenza Stato Regioni per il via libera prima della fine dell’anno. I nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), le prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale ai cittadini gratis o col pagamento di ticket, erano attesi da anni ma rinviati sempre per problemi di copertura economica. Erano stati approvati nel 2017, ma mai attuati per la mancanza del decreto che doveva definire le tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica.
“ASPETTAVAMO ENTRATA IN VIGORE LEA DAL 2017”
Il decreto aveva avuto il via libera ad aprile 2023. «Aspettare oltre 6 anni per l’aggiornamento dei Lea è inaccettabile in un Paese moderno», aveva dichiarato all’epoca il ministro della Salute Orazio Schillaci. Ma ora ha dovuto rinviare l’entrata in vigore. Anna Lisa Mandorino, Segretaria di Cittadinanzattiva, ha espresso tutta la sua amarezza riguardo le nuove proroghe. «Da 7 anni aspettavamo l’entrata in vigore dei Lea del 2017, anche per poterne sbloccare altri. Ma evidentemente l’urgenza della garanzia dei Livelli essenziali di assistenza è solo nostra: non sono bastati alle Regioni tutti questi anni per programmarne l’erogazione in modo prossimo e tempestivo né al ministero per farsi garante della loro effettiva disponibilità per tutti i cittadini», le parole riportate dal Sole 24 Ore.
Con i nuovi Lea arrivano a 2.108 le prestazioni di specialistica ambulatoriale rispetto alle 1.702 del 1996. Pertanto, sono oltre 400 le nuove prestazioni, anche se non si può parlare di un aumento di cure, bensì di una revisione profonda del nuovo nomenclatore che comprende prestazioni che, seppure già erogate, sono descritte o organizzate diversamente. Le procedure diagnostiche e terapeutiche prima avevano carattere quasi sperimentale o erano effettuabili sono in ospedale, mentre ora possono essere erogate in ambulatori o day hospital. Invece, scende da 1.315 a 1.063 il numero dei dispositivi presenti nel tariffario per le protesi e gli ausili che entreranno in vigore sempre il 1° aprile, escludendo alcuni apparecchi ormai obsoleti e l’ingresso di nuove tecnologie che i disabili aspettavano da tempo.