Arrivati al giro di boa di questo settantesimo Festival di Sanremo 2020, è tempo di tirare le somme. La terza serata ha regalato un Francesco Gabbani in versione patriottica con una scelta della cover nazionalpopolare. Con L’Italiano va sul sicuro, peccato però che ad ascoltarlo all’Ariston sono rimasti in pochi. Arrivato sul palco (non per sua volontà) solo all’1.40, Gabbani ha dovuto fare i conti con l’ora ormai inoltrata e con molte poltrone vuote non solo nelle prime file. La sua performace, certamente buona, non ha ovviamente raccolto la giusta attenzione che meritava. Essendo l’ultimo della lista non ha potuto raccogliere l’applauso che forse si aspettava nonostante l’esibizione arricchita dal suo costume da astronauta, originale al punto giusto proprio come nel suo stile. Indipendentemente dagli intoppi legati al tempo delle esibizioni, Francesco Gabbani canta bene, dimostra la sua bravura (già nota) e sfoggia anche la sua innata simpatia che in questi casi non guasta mai, regalando ai pochi rimasti ancora in piedi una performance divertente capace comunque di fargli conquistare un ottavo posto in classifica. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Mika non delude, la sua voce convince tutti

Mika è stato uno dei migliori della terza serata del Festival di Sanremo 2020. Italiano d’adozione, amante dell’Italia, Mika è salito sul palco del Teatro Ariston in punta di piedi, consapevole dell’importante ruolo che gli era stato affidato da Amadeus. Come sempre, però, l’artista non ha deluso le aspettative del pubblico, ipnotizzato dalla sua voce e dalla sua presenza scenica. Mika canta, parla e balla dando vita ad un’esibizione unica che convince tutti, anche la stampa. Rimandato, invece, l’altro ospite internazionale della serata. Lewis Capaldi, infatti, arriva come il nuovo Ed Sheeran, ma la sua performance non ha convinto totalmente. Molti utenti, infatti, non hanno gradito l’esibizione dell’artista che è stato così rimandato. Tra gli artisti in gara, invece, applausi anche Le Vibrazioni che hanno portato sul palco dell’Ariston “Un’emozione da poco” di Anna Oxa (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



Il medley dei Pinguini Tattici Nucleari convince tutti

Il medley dei Pinguini Tattici Nucleari ha stregato l’Ariston, ma non l’orchestra che, pur avendo apprezzato il lavoro fatto dal gruppo bergamasco, ha preferito la cover di Tosca e di Piero Pelù piazzando i Pinguini al terzo posto della classifica. Il mix di canzoni che è partito dagli anni 50 con Papaveri e papere di Nilla Pizzi, per proseguire con Nessuno mi può giudicare (Caterina Caselli, anni ’60); Gianna (Rino Gaetano, anni ’70), Sarà perché ti amo (Ricchi e Poveri, anni ’80), Una musica può fare (Max Gazzè, anni ’90), Salirò (Daniele Silvestri, anni 00), Sono solo parole (Noemi, anni ’10) e Rolls Royce di Achille Lauro della scorsa edizione del Festival, è piaciuto davvero a tutti. I Pinguini sono, così, la vera sorpresa della settantesima edizione del Festival. Anche il brano in gara “Ringo Starr” sta piacendo molto e, sicuramente, i vincitori morali della serata delle cover sono loro (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



Annalisa strega tutti con Achille Lauro, ma non basta…

Ma davvero l’esibizione di Annalisa e Achille Lauro non è bastata? Il pubblico non riesce davvero a capire cosa non sia bastato alla loro esibizione per convincere i membri dell’orchestra che li hanno relegati agli ultimi posti lasciando tutti a bocca aperta. Non sappiamo bene se sia colpa dell’orario o di una svista ma sicuramente la simbiosi tra i due, la voce di Annalisa e il messaggio che insieme hanno mandato non era sicuramente da bocciare, anzi. Un vero e proprio omaggio alle donne non solo perché Achille Lauro ha voluto lasciare la canzone nella sua desinenza originale, quindi al femminile, ma anche perché ha preferito rimanere sempre dietro ad Annalisa che ha assunto su un palco una posizione tipicamente maschile. Un omaggio che è arrivato dritto al cuore degli spettatori ma non all’orchestra che forse ha punito Achille Lauro forse proprio per il suo posizionarsi dietro ad Annalisa e al resto. Alla fine dei conti quello che è rilevante è l’apprezzamento del pubblico, di chi lo segue e compra la sua musica, il resto è noia. (Hedda Hopper)

Junior Cally stravolge Vado al massimo e ottiene l’ok di Vasco Rossi

Junior Cally ha rischiato nella serata delle cover portando sul palco del Teatro Ariston una nuova versione di “Vado al massimo”, la celebre canzone che Vasco Rossi portò a Sanremo durante il suo primo Festival. Con un nuovo arrangiamento e una parte del testo riscritta in chiave rap, Junior Cally ha convinto non solo la critica, ma soprattutto l’autore stesso del brano. Dopo aver ascoltato la versione di Junior Cally, infatti, Vasco si è complimentato con lui. “Vado al Massimo é una canzone che ho scritto 40 anni fa, la riscriverei ancora oggi esattamente così! Non può che farmi piacere e ho dato il mio consenso alla versione di Junior Cally perché l’ho trovata divertente e coerente” – scrive il Komandante su Instagram – “Ancora oggi Vado al massimo potrà essere utile allo scopo per cui è nata: provocare e tenere sveglie le nostre coscienze” (clicca qui per vedere il posto). Anche la versione di Elodie di “Adesso tu” è stata apprezzata da Eros Ramazzotti e, stando a quello che stanno scrivendo gli utenti dei social, avrebbe meritato qualche posizione in più in classifica (aggiornamento di Stella Dibenedetto).

Sanremo 2020, pagelle terza serata e classifica: Amadeus stecca, super Achille Lauro

Si è conclusa la terza serata del Festival di Sanremo 2020, la più noiosa delle tre finora. Per le cover deludenti in alcuni casi (lo si evince pure dalla classifica), per la lunghezza della puntata (terminata alle 2!) e per una gestione della scaletta non intelligente. Il meglio è infatti arrivato alla fine. Penalizzante anche perché il feeling tra Amadeus e le co-conduttrici non è perfetto. Georgina Rodriguez parla solo spagnolo e questo la penalizza: 5 nelle pagelle. Il suo compenso si giustifica solo con la presenza di Cristiano Ronaldo in platea. Meglio Alketa Vejsiu, più entusiasta e spigliata. Con lei al timone la puntata sarebbe durata meno: 6. Ma appunto i tre conduttori viaggiavano su binari diversi e con tempi differenti. Decisamente interessante la performance di Mika, che ha citato anche De André: lo ha capito meglio lui di altri che lo hanno portato sul palco, voto 8. Roberto Benigni poco centrato, ma per fortuna il suo monologo è durato meno di quanto previsto, 7. A prescindere dallo share che raccoglierà, questo è il primo passo falso di Amadeus al Festival di Sanremo 2020.

Sanremo 2020: Raphael Gualazzi e Giordana incantano

Passiamo alle pagelle dei cantanti. Il primo a esibirsi è stato Michele Zarrillo, che non ha scelto una canzone facile. In “Deborah” ci mette cuore e grinta, ma Fausto Leali ne ha di più e si vede. Voto 6, sufficienza piena. Coraggioso Junior Cally, che con i Viito ha proposto “Vita Spericolata” di Vasco Rossi: si merita un 8 pieno. “Vacanze romane” è rischiosa, Arisa è all’altezza, invece Marco Masini fatica: per loro 5.5. Riki con Ana Mena rinfresca “L’edera” e si prende un 6.5. Brividi quando Raphael Gualazzi e Simona Molinari cantano “E se domani di Mina”: 9. Anastasio e la PFM si scatenano con “Spalle al muro”, ma non convince del tutto, quindi non si va oltre il 7. Azzardata la scelta di Levante, che canta “Si può dare di più” con Francesca Michielin e Maria Antonietta, ma il tris è più che promosso: voto 7.5. Non si amalgamano Alberto Urso e Ornella Vanoni: lui trattenuto, lei forzata: voto 5.5. Serafica e sicura Elodie, che va oltre l’omaggio con “Adesso tu”: è da 7. Promosso Rancore, del resto dove c’è Dardust c’è “Luce” (che cantano con La Rappresentante di Lista): voto 7. Col medley dei Pinguini Tattici Nucleari arriva un po’ di “colore” e modernità: 8. Senza difetti “Ti regalerò una rosa” di Enrico Nigiotti e Simone Cristicchi, ma non incantano: 5.5. Lo fa Giordana Angi, che canta perfettamente “La nevicata del ‘56” con Solis String Quartet: 9.

Sanremo 2020: super Achille Lauro, invece Elettra Lamborghini…

Le Vibrazioni optano per una versione punk di “Un’emozione da poco”, poi con i Canova l’addolciscono. Nella terza serata Sarcina perde un po’ di carisma e i Canova devono regge il colpo, alla fine nessuno vede più la realta… Voto: 5.5. A ridare brio al Festival di Sanremo 2020 ci pensano Diodato e Nina Zilli: bella la loro complicità in “24mila baci”, voto 7.5. Tosca e Silvia Perez Cruz aggiungono gioia e allegria a “Piazza Grande” e vincono la loro scommessa: 7. Superlativa l’esibizione di Achille Lauro (col look alla David Bowie) e Annalisa: la loro “Gli uomini non cambiano” è tra le cover migliori della serata: 9. Rita Pavone e Amedeo Minghi invece si godono la serata con indolenza. Fanno bene, ma non vanno oltre il 5.5. Morgan meglio a suonare il piano che a cantare “Canzone per te” con Bugo: i due infatti non sono cordinati, voto 5. Illuminante la performance di Irene Grandi e Bobo Rondelli, le cui voci così diverse ne “La musica è finita” ben si amalgamano. Voto 6.5. Con Piero Pelù torna il rock all’Ariston, dove però si presenta solo: un giovanissimo Little Tony nel finale appare in bianco e nero, 6.5. Paolo Jannacci omaggia il padre con “Se me lo dicevi prima” insieme a Francesco Mandelli: così l’Ariston si trasforma in un teatro, voto 7. Elettra Lamborghini e Myss Keta stonano, ma si prendono la scena con accenni saffici e clima dance. Il voto però resta negativo: 5. Infine, Francesco Gabbani che stuzzica l’orgoglio nostrano con “L’italiano”, ma l’interpretazione è senza guizzi, per questo 6.5.

Classifica terza serata

1 Tosca
2 Piero Pelù
3 Pinguini Tattici Nucleari
4 Anastasio
5 Diodato
6 Le Vibrazioni
7 Paolo Jannacci
8 Francesco Gabbani
8 Rancore
10 Marco Masini
11 Raphael Gualazzi
12 Enrico Nigiotti
13 Rita Pavone
14 Irene Grandi
15 Michele Zarrillo
16 Achille Lauro
17 Levante
18 Giordana Angi
19 Elodie
20 Alberto Urso
21 Juniro Cally
22 Riki
23 Elettra Lamborghini
24 Bugo e Morgan