E’ sbucato sul palco che sembrava Johnny Depp, per somiglianza, trucco e anche cappellino simile. E soprattuto aspetto alcolico. E immediatamente Gianluca Grignani è stato sommerso di critiche, prese in giro e anche maldicenze, sui social, ma immaginiamo anche in sala al Teatro Ariston. Critiche che sono aumentate quando Grignani si è anche inceppato su un verso della sua stessa canzone, La mia storia tra le dita, che è il brano che Irama presentava alla serata delle cover del Festival di Sanremo 2022. Prese in giro ciniche su di lui, magari anche dagli stessi che si erano spellati le mani applaudendo il discorso di Drusilla sull’unicità. Perché Gianluca Grignani, nel bene e nel male, è un personaggio unico, e così andrebbe accettato. Un personaggio con gravi problemi esistenziali, da anni combatte con l’alcolismo. Probabilmente ieri sera aveva anche bevuto, come gli è successo parecchio volte sul palco, ad esempio nel 2009 quando è svenuto sul palco o quella volta con Omar Pedrini quando si mise a litigare con lui davanti al pubblico. Il cantante si era presentato con gli occhiali da sole per accompagnarlo con un tamburello sulle note del singolo Che ci vado a fare a Londra?, per poi pronunciare frasi senza senso. “Sì sono ubriaco” ha esclamato dopo un po’ di fronte al pubblico, prima di essere invitato a scendere dal palco.
Gianluca Grignani esordì giovanissimo al Festival di Sanremo, vendette milioni di copie del suo disco di esordio con un prodotto per teenager, un disco decisamente pop che gli andava stretto. Il disco successivo fu una incursione nel mondo del rock più sperimentale e coraggioso, quello che lui amava davvero, ma il grande pubblicò lo abbandonò immediatamente. Da lì il problema con l’alcol. Ma Grignani ha dietro le spalle storie ben più pesanti da lui stesso confessate in pubblico: a Verissimo il cantante ha anche rivelato le molestie e la violenza subita a 10 anni e la morte di una sua amica d’infanzia per la leucemia. Esperienze che hanno segnato la sua vita. Nonostante un matrimonio durato quasi vent’anni e quattro figli, il cantante non è mai riuscito a liberarsi del tutto dalle sue dipendenze. Solo per questo meriterebbe del rispetto, ma anche perché, quando riesce, è un artista di grande valore. Ma la gente non sa capire questi particolari. La scelta di Irama ci è sembrata voler aiutare a tornare un artista di indubbio valore da troppo fuori dai giochi. Grignani era contento, è sceso in mezzo al pubblico, lo ha fatto cantare. Ma loro lo guardavano male: come si permette questo qui, un alcolizzato?
Sui social invece le battute sullo stato di lucidità di Grignani, sull’essere imbolsito, a dire che sembra Johnny Depp che si è mangiato Zucchero, o viceversa. Tutti a sfottere chi in passato è stato bello e di successo, e oggi appare in difficoltà. Bersagliare chi è caduto, o si ritiene sia caduto, è da vili e disumani, questa è la lezione che ci dà il pubblico di Sanremo. E anche Amadeus, che si è guardato bene di sceglierlo come concorrente, perché uno così, chissà che problemi avrebbe causato al “festival della gioia obbligatoria”. Speriamo di vederti presto su questo palco, gli ha detto il presentatore, palco nel quale non lo ha invitato potendolo fare.