Al Bano, dal trio con Morandi e Ranieri alla frecciatina al Rap

L’attesa per l’avvio del Festival di Sanremo è ormai agli sgoccioli, e i fan della musica italiana non vedono l’ora di vedere sul palco dell’Ariston l’incredibile e inedito trio composto da Al Bano, Gianni Morandi e Massimo Ranieri. Il cantautore pugliese, nel frattempo, si è lasciato andare in alcune dichiarazioni rilasciate per il quotidiano La Repubblica. “Lo dicevo a Morandi: lo hanno fatto Pavarotti, Carreras e Domingo, facciamolo anche noi. Non devono cantare le nostre voci, ma le nostre storie: siamo nati da un sano proletariato, ci siamo fatti il mazzo fin da ragazzini per arrivare qui”.



Nel corso dell’intervista, Al Bano si è soffermato sul ruolo attuale nella musica italiana e di come abbia ancora oggi modo di imparare nuove lezioni, anche dai giovani. “Sono diventato un classico? Non ci ho mai pensato a cosa sarei diventato, ho sempre fatto le cose così, come mi venivano in mente. La musica è medicina, io di musica mi nutro di musica da sempre: è stata per me un tappeto volante, ho sempre volato e sognato.” E sulla musica di oggi il cantautore ha spiegato: “Si impara sempre, per fortuna da tutto: il rap lo ascolto per curiosità, ma non penso sia musica“.



Al Bano, il successo all’estero e il suo rapporto con la fede

Parlando a La Repubblica, Al Bano ha specificato come il suo amore per la musica non sia mai stato indubbio, al punto da non prendere mai in considerazione l’idea di dare forfait. “Non ho mai pensato di smettere, nemmeno negli anni ’70: Allora ho scelto l’estero, indovinando. In spagna facevo exploit clamorosi e fuori dall’Italia ho capito come lavorano gli altri, ho imparato”. Seguendo il filo del discorso, il cantautore ha spiegato: “Sono stato salvato da questa voce, mi ha fatto realizzare cose incredibili. E’ un dono di Dio e lo ringrazio per questo. Io credo, e anche se ho avuto dei diverbi con Lui, negli anni ’90, mi sono accorto che senza fede vivo male”.



A dispetto del successo e del suo ruolo iconico nel panorama musicale italiano, Al Bano spiega quale sia il suo personale modo di vivere la fama raggiunta, senza mai dimenticare l’umiltà e le sue origini. “Nella voce c’è gran parte della mia vita, ma non mi sono mai sentito un divo, neanche quando lo sembravo“. Sul finire dell’intervista per La Repubblica, il cantautore accenna nuovamente alla prossima esperienza come super-ospite in trio con Gianni Morandi e Massimo Ranieri: “Cosa mi aspetto? Non lo so francamente, vedremo. Quello che so è che l’emozione ci sarà tutta”.