Elogio della trasgressione, quella vera. Quella di Chiara Ferragni che sceglie di andare a dormire in una pensione sul mare, prende il caffè al bar la mattina e saluta i suoi fan col cornetto in mano, come tutti. Quella di un conduttore al festival che non le chiede “ma l’hai scritto davvero da sola il tuo testo?”, perché alle donne va bene la ribalta, ma per esibire bellezza, cervello chissà, ci si deve stupire. Quella di cantanti che scendono le scale in maglione e jeans, e si fanno stimare per la voce; quella di chi non usa il paco per proclami politici, ma per fare il suo, cioè cantare far ridere, raccontare.
La trasgressione non è avere il comico “duro” che incita al tradimento con le donne di strada. Perché le puttane – e a dire la parolaccia il pubblico si eccita, il brivido dello scandalo – sono poverette sfruttate, non lavoratrici libere e ben pagate. La trasgressione sarebbe avere finalmente una conduttrice, non quattro co-co agghindate come Cenerentola al ballo, cui chiedere immancabilmente se han faticato a non inciamparsi, a non perdere la scarpetta. La bionda e la mora, l’intelligente, l’ambigua, la comica, la ricca, quella di colore. Poi a menare le danze sono due uomini, che si permettono anche di stuzzicare come poteva fare mio nonno: “È contento il suo uomo che lei sia qui? Le dice brava???”.
Immensa solidarietà alla Fagnani, ma peccato ci sia andata, che perfino i monologhi di peso, il suo e quello della ragazza iraniana accompagnata da Drusilla, si confondono con i lustrini, le intemerate di Blanco, l’épater les bourgoeis che strapagano un posto in prima fila, e poi battono le mani a Fedez che pare fare discorsi di sinistra, quando usa lo share altissimo per attaccare, accusare, senza diritto di replica, dando dell’idiota evidentemente a chi non le condivide. Coi nostri soldi, a spese del canone.
Trasgressione è dare voce, stasera, a Eugenia Roccella: perché sì, c’è tanta gente che crede che l’aborto sia un diritto, purtroppo. E che applaudirebbe anche lei, se avesse la possibilità di parlare, di spiegare, che è data alla coppia più pagata e venerata di sempre. Pensati libera è facile scriverlo sulla stola di Armani. Più complesso se lavoro alla cassa di un supermercato 8 ore e quando torno a casa ho tre figli e i nonni a carico, e il marito che fa i turni e non lo incrocio. Se hai un velo in testa imposto, e ti raccontano qui, nell’Italia democratica, che è un privilegio della tua identità culturale. Se hai il fidanzato sotto le bombe in Ucraina, e devi impegnarti a chiedere scusa, che aiutando il tuo Paese invaso magari ci si alza la bolletta del gas.
Trasgressione è far parlare il capo di una terra oppressa, devastata dalla guerra, e capirne le ragioni. Trasgressione è rinunciare ai compensi almeno di una sera, conduttori, coconduttori e dirigenti, e l’immarcescibile Lucio Presta, che controlla e guida la tv pubblica coi suoi protetti, e staccare un assegno a sei zeri per il terremoto in Siria e Turchia. Oppure lasciateci le canzonette, e non rompete con il finto impegno.
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