La quinta edizione del Festival di Sanremo 2024 targato Amadeus-Fiorello è un successo indiscutibile. Non solo i numeri (una quota fissa di oltre il 60% degli italiani attaccati al televisore, senza contare chi aggira l’ora tarda sbirciando il Festival la mattina da RaiPlay) sono inequivocabili. Sanremo 2024 è ormai quello che potremmo definire un “tutto”, unisce l’Italia dal Nord al Sud, dai teenager ai nonni e le nonne, da destra a sinistra. Per di più quest’anno anche la pietanza principale – cioè le canzoni – piace molto di più degli anni scorsi.
Eppure si percepisce aria di critica. Si respira una tensione ingiustificata. In molti temono l’inciampo dietro l’angolo, l’errore non previsto, lo sgambetto. È la sorte dei vincitori, possono solo perdere qualcosa per strada. Ad esempio l’altra sera qualcosa non ha funzionato durante l’esibizione di John Travolta. In effetti abbastanza imbarazzante. Per domani sera prende corpo il problema-trattori con il conseguente enigma se far salire o meno sul palco dell’Ariston la delegazione di contadini arrabbiati. Ma anche nelle difficoltà Amadeus sembra a suo agio, è decisamente fiero della sua creatura, e difficilmente la lascerà nelle mani di qualche improbabile erede.
La serata di ieri invece è trascorsa senza particolari sorprese. La formula innovativa di far presentare i 15 concorrenti in gara dai 15 colleghi lasciati in panchina ha reso ancora di più visivamente lo spirito unitario e la compattezza che regna in questo momento tra i protagonisti della musica italiana sulle scelte artistiche di Amadeus. Non solo sul palco dell’Ariston si incontrano generazioni diverse, ma si saldano in nuove alleanze. Ci vuole poco perché donne coraggiose che hanno fatto la storia della canzone nel nostro Paese come Mannoia e Bertè si rivedano pienamente nella grinta di ragazze nuove leader del calibro di Annalisa e di Angelina Mango.
È assai probabile che stavolta vincerà una donna. Intanto perché dispongono delle canzoni migliori, le più orecchiabili, con i testi più in sintonia con i nostri tempi. Ma soprattutto per la forza delle interpreti, che sembrano stavolta determinate a prendersi tutta la scena. È ancora di più per la sintonia con il grande pubblico, che ormai non guarda più solo i propri cantanti di riferimento, ma si identifica con i più giovani, non solo accetta le novità, ma le sostiene convintamente.
Nel senso che l’operazione Sanremo 2024 di Amadeus è giunta al suo stadio finale: il Festival ha fuso in un unico palinsesto tutto quello che prima era diviso, sezionato, distante. Insomma, non è vero che i boomers tifino per forza per i loro rappresentanti, tipo Mannoia e i Ricchi e Poveri, e i giovani per i loro idoli che conoscono solo loro. Tutt’altro. Tutti discutono con cognizione di causa dei testi e della musica dei trenta concorrenti, ed è proprio il pubblico più tradizionale della Rai a dichiarare il proprio amore per i giovani, apprezzano Irama e Diodato, guardano incuriositi Gazzelle e Rose Villain, considerano già un po’ datato Mahmood e sottotono Sangiovanni. Ma amano soprattutto le figlie d’Italia, le ragazze che hanno ormai conquistato il palco, quello fisico e quello virtuale dei social, e le chiamano come le loro nipotine per nome: Annalisa, Angelina, Clara, BigMama. E poi c’è sempre Loredana, con la grinta di una “pazza”, che le unisce tutte.
La terza serata di Sanremo 2024 si racconta senza particolari contraccolpi ed è piena zeppa di eventi, ricordi e battute. Così il Festival dei presentatori – a cui si è aggiunta stasera l’impeccabile e divertente Teresa Mannino – saluta nell’ordine Eros Ramazzotti, a quarant’anni dalle sua Terra Promessa, Stefano Massini e Paolo Jannacci, in memoria delle vittime sul lavoro, Sabrina Ferilli, nei panni di una signora di una certa età, Gianni Morandi, che poiché manca a tutti intona C’era un ragazzo che come me, Russell Crowe, che si prende il palco perché sa fare pure il cantante, l’attore Edoardo Leo. Poi di nuovo un incontenibile Morandi, che canta i suoi successi più o meno recenti (continuerà a farlo anche nel Dopofestival di Fiorello) per ingannare l’attesa per i risultati parziali del televoto. Risultati che arrivano puntuali e ci lasciano una classifica a sorpresa: in testa Angelina Mango, seguita da Ghali, Alessandra Amoroso, Il Tre, e Mr. Rain.
Menzione speciale, infine, per quella banda di guastatori che si nasconde nel glass dell’Aristonello. Viva Rai2! ormai è un fenomeno nazionale, che rende la mattina un momento di sana allegria. Per la prima volta il suono della sveglia rappresenta per quasi 2 milioni di italiani l’occasione per iniziare la giornata iniettandosi una dose di ottimismo. Il merito non è solo dell’impegno che Fiorello ogni giorno dedica al cazzeggio – sport in cui eccelle – ma sopratutto alla filosofia, allo “spirito” del Festival di Sanremo 2024, che così dall’Ariston si è diffuso in tutto il Paese, che dalle ore della notte, che sono tradizionalmente adibite allo spettacolo, si propaga alle ore del mattino, sottraendo così altro tempo a quello che dovremmo dedicare al lavoro. Con buona pace di tutti coloro che – a cominciare dagli abitanti di via Asiago – vorrebbero solo continuare a dormire.
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