Dargen D’Amico ha rilanciato il suo appello ieri sera sul palco dell’Ariston, per la quarta puntata del Festival di Sanremo 2024, affinchè ogni guerra possa cessare. La sua esibizione è stata una festa multietnica come l’ha definita stamane l’Avvenire, e basti pensare che il video del brano Onda Alta è stato girato interamente sulla Ocean Viking di SOS Mediterranée durante una missione di soccorso. “Il nomadismo è un tema che mi appartiene – si racconta stamane Dargen D’Amico a L’Avvenire – quello familiare, per me che ho genitori originari della Sicilia, e quello che coinvolge gli altri”. Dargen D’Amico ha ricordato come l’emigrazione sia “parte imprescindibile dell’esistenza. Nessuno geneticamente è nato qui”.



Il giornalista de L’Avvenire fa notare la coraggiosa scelta di portare questa tematica a Sanremo: “Nasce tutto dal brano Onda alta – spiega l’artista – che è un racconto del punto in cui si incrociano i punti di vista di chi attende l’onda e aspetta sulla riva e di quell’onda sulla quale viaggia chi è in mezzo al mare”. Per il cantante in gara a Sanremo 2024, il punto centrale è l’umanità, quel momento in cui ti identifichi con l’altro. Sulla collaborazione con Olmo Parenti, giovane filmmaker italiano, Dargen D’Amico ha raccontato: “Dopo aver letto il testo della canzone, mi ha chiesto se ero d’accordo di cedere Onda alta come colonna sonora per un montaggio più corto del suo documentario che illustra i salvataggi di Ocean Viking. Ovviamente sono stato d’accordissimo”.



SANREMO 2024, DARGEN D’AMICO: “SE MI CHIAMASSE PAPA FRANCESCO…”

Sul suo appello di cessate il fuoco dal palco dell’Ariston, Dargen parla di un messaggio “chiaro e umano, non politico, perché come ho detto all’Ariston faccio tanti peccati, ma non faccio politica” e l’artista ci tiene a precisare di non averlo fatto nemmeno per promuovere il brano, “come qualcuno ha scritto, cosa che mi ha molto disturbato”. In ogni caso Dargen D’Amico sottolinea: “Ci sono cose su cui non si può dibattere: non si può stare in silenzio quando una bomba finisce su un ospedale o su un asilo”.



In Onda Alta ci sono anche riferimenti al diluvio Universale e a Noé: “La Bibbia è il nostro bagaglio culturale. Sono penetrato dal messaggio contenuto nel Libro, sono conscio che ci ha influenzato tutti”, ha aggiunto il cantante. Ma il suo impegno su queste tematiche proseguirà anche dopo il Festival? “Se posso essere utile sono disponibile a partecipare a iniziative sul tema. Se mi chiamasse papa Francesco? Non oso sperare tanto, ma ovviamente – conclude – sono a disposizione”.