Mr. Rain è tornato al Festival di Sanremo 2024 con il suo brano Due altalene, unico cantante in gara ad essersi esibito anche nell’edizione del 2023 con la sua splendida Supereroi. Oggi il giovane artista di grande talento è stato intervistato da Sanremo dal programma di Rai Uno, Storie Italiane, che questa settimana si dedicherà solamente allo show musicale. Mr. Rain ha esordito dicendosi di essersi emozionato ieri sera, nonostante pensasse che essendosi già esibito un anno fa di questi tempi, le emozioni sarebbero state ridotte: “Conoscendo già Sanremo ero convinto di viverlo in maniera diversa invece sto vivendo emozioni come se fosse la prima volta, dopo aver cantato sono esploso in lacrime, è stato un momento toccante, questa canzone mi coinvolge molto emotivamente al punto che non riesco a controllarmi”.



Quindi Mr. Rain ha spiegato il significato del suo brano portato al Festival di Sanremo 2024, un pezzo che vuole dare voce a tante esperienze di vita reale: “Questa canzone è come se fosse l’eredità di Supereroi, parla di una perdita, e dopo Supereroi tanta gente si è confidata con me ed ho raccolto tutte queste storie dentro una canzone, è stato il motivo per cui sono voluto tornare a Sanremo”.



MR. RAIN: “COSA MI ASPETTO DA SANREMO 2024?”

E ancora: “Cosa mi aspetto da questo Sanremo? Non sono qui per gareggiare, per la classifica o arrivare primo, sono qui per fare quello che amo e dare un messaggio con le le storie delle persone, a me basta fare breccia nella gente e questa sarebbe una vittoria gigantesca, io faccio quello che amo e lo faccio come amo. Poi quest’anno qui è pieno di amici, sembra una festa”.

Chiusura dedicata all’anno 2023 che Mr. Rain descrive così: “Che anno è stato il 2023? E’ stato un sogno sono successe cose che non credevo fossero possibili, sono stato due volte dal Papa, ho cantato in Piazza San Pietro, ho tradotto Supereroi in spagnolo e ora sto imparando lo spagnolo per scrivere un brano in quella lingua, ho fatto un tour di 40 date. Mi sembrava passato un mese da Sanremo 23 e invece…”.