Carlo Conti è il nuovo direttore artistico del Festival di Sanremo. E’ ufficiale, dopo l’addio di Amadeus e diversi nomi tirati in ballo negli scorsi mesi, il volto della Rai è stato scelto a condurre la prossima edizione della kermesse canora: “Una decisione unanime dei vertici aziendali, l’Amministratore delegato Roberto Sergio e il Direttore generale Giampaolo Rossi di concerto con il Direttore Intrattenimento Prime Time Marcello Ciannamea“, si legge in una nota Rai.



Conti, secondo quanto riporta il comunicato Rai, avrà il compito di promuovere le nuove tendenze musicali esattamente come ha fatto nelle tre edizione che ha condotto negli scorsi anni. Dopo le parole della Rete pubblica sono arrivate anche le dichiarazioni dello stesso conduttore: “I Conti tornano. Ritorno a Sanremo dopo sette anni, cercherò di riprendere quel lavoro fatto, portato avanti alla grande dalle due edizioni di Baglioni e delle cinque alla grandissima da Amadeus” queste le parole del nuovo direttore artistico.



Codacons lancia un appello a Carlo Conti per Sanremo 2025: ecco cosa chiede

Nelle ultime ore, Carlo Conti ha accettato l’incarico di nuovo direttore artistico di Sanremo 2025 con la promessa di “riprendere il lavoro fatto da Amadeus”. Proprio su questo ultimo presupposto Codacons ha lanciato un appello al conduttore: “Chiediamo a Conti di rompere col passato e di allontanarsi il più possibile dalla strada tracciata da Amadeus” si legge nella nota.

E ancora: “La musica deve essere riportata al centro dell’evento, perché negli ultimi anni le scelte che hanno interessato il Festival sono andate nell’unica direzione di garantire alla trasmissione un pubblico di giovanissimi e l’attenzione dei social network, a tutto discapito della qualità dei brani in gara”. Codacons, dunque, detta la linea al nuovo direttore artistico chiedendo di “istituire una apposita commissione tecnica per la scelta delle canzoni” che valuti in base al valore dei brani e degli artisti e non al numero di seguaci sui social. L’associazione, infine, chiede di “prevedere la partecipazione di un rappresentante dell’associazione a tutte le fasi di Sanremo” per maggiore trasparenza verso il pubblico. La critica all’operato di Amadeus, che secondo l’associazione avrebbe favorito la notorietà social piuttosto che la qualità del brano, è palese e, se vogliamo, esplicitamente manifestata.