Festival di Sanremo ’84: la protesta dei lavoratori della Italsider e l’intervento di Pippo Baudo

Nella nuova puntata di Techetechetè si parla del Festival di Sanremo e in particolare della protesta dei lavoratori della Italsider accolta da Pippo Baudo. Correva l’anno 1984 quando Pippo Baudo sul palcoscenico del Teatro Ariston si ritrova a gestire un momento destinato a segnare la storia della kermesse canora, ma ancora di più quella del nostro paese. Sono anni difficili e duri per milioni di lavoratori sconfitti della ristrutturazione del capitale, dalle marce dei colletti bianchi. Così Pippo Baudo il re del Festival si ritrova a dover fronteggiare a qualcosa di davvero inaspettato e mai successo prima ad ora: un gruppo di operai della Italsider è pronto a bloccare la kermesse canora come segno di protesta contro la chiusura della sede dell’industria fordista situata nella città di Genova.



Una protesta coesa che spinge il padrone di casa del Festival ad un intervento repentino. Baudo, infatti, fa salire sul palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo sei operai dando loro il microfono e la possibilità di raccontare i loro problemi. I sei operai spiegano la loro situazione e le loro difficoltà; la decisione di Baudo placa non solo gli animi, ma consente alla classe operaia una platea così vasta e grande da raggiungere tutti. “È stato il momento più emozionante della mia cinquantennale carriera in tv” sono state le parole di Pippo Baudo diversi anni dopo.



Festival di Sanremo sempre caratterizzato da proteste e provocazioni: dal ’68 l’esplosione del fenomeno

“Perchè è Sanremo è Sanremo!” Quante volte avrete sentito questo slang oramai diventato un vero e proprio tormentone. Inutile negarlo Sanremo è lo specchio dell’Italia e del paese fatto di contraddizioni, ma anche verità. In realtà la kermesse negli ultimi vent’anni è sempre di più diventato lo specchio del nostro Paese a differenza degli anni ’50 e ’60 dove aveva ancora una importanza marginale. Con l’avvento della televisione di massa però la kermesse canora ha raggiunto milioni di persone cambiando il costume del nostro Paese. Basti pensare al Festival del ’68 segnato dalle proteste sociali che infiammano le piazze di tutta Italia e trovano spazio anche all’Ariston con lo sciopero della fame di alcuni studenti e il Contro festival anarcoide organizzato da Dario Fo e Franca Rame.



Nel 1970, invece, sono Adriano Celentano e Claudia Mori a fa discutere per la loro canzone “Chi non lavora non fa l’amore” con cui trionfato al Festival di Sanremo nel putiferio generale. “Conservatore, reazionario, codino” sono solo alcune delle accuse che studenti ed operai indirizzano al Molleggiato che ribatte: “pensavo invece di aver gettato un ponte tra padroni e lavoratori. Ma, soprattutto, cosa vuole dire reazionario?”.