Evvai! Musica musica musica. E che musica! Da Milva a De André, Bertoli e Bertè, Pino Daniele…per non dire dei giganti stranieri. Voci da brivido, grandi e nuovi arrangiamenti, nostalgia e allegria insieme. Una giovane attrice spiritosa che sa parlare senza comando, che si mostra senza imporsi, e non si prende troppo sul serio. E tanti volti che amiamo rivedere, insuperabile Jovanotti, Mannoia, splendida Bertè, Nek e persino Rettore e Grignani che fa tenerezza, così pingue e sperduto.
Questa serata è il meglio di Sanremo 2022 e dovrebbe essere Sanremo. Musica, poche chiacchiere, qualche risata, nessun predicozzo…ma è così difficile? E non è qualunquismo o indifferenza ai temi forti. Ogni cosa ha il suo tempo, la sua ora sotto il cielo. E abbiamo il diritto a un po’ di leggerezza, di memoria musicale (che non sempre dobbiamo invidiare gli angloamericani). Di non essere ingozzati di slogan e argomenti mainstream, di decidere cosa ci interessa e cosa no. Bastano due parole di Jovanotti per ricordare il presente e le sue pene (i ragazzi che devono tornare a scuola, il tempo difficile, e lui ha sofferto per sua figlia). Per recitare una poesia – “Bello mondo” di Mariangela Gualtieri – trascurata e bellissima, commovente, che insegna più degli appelli dei tribuni ideali e princìpi. Un cantico per le creature con omaggio dantesco. Meglio di Benigni.
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