Sanremo sarà in zona rossa da mercoledì 24 febbraio sino a venerdì 5 marzo 2021 compreso e, con essa, anche la città di Ventimiglia e i Comuni limitrofi: un autentico fulmine a ciel sereno, caduto nella prima serata di oggi, lunedì 22 febbraio 2021, mediante un annuncio ufficiale effettuato dal governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, il quale ha spiegato che le ragioni dell’ordinanza, che lui stesso sottoscriverà nella mattinata di domani, sono legate alla volontà di “evitare che la zona di confine possa traghettare l’ondata del Coronavirus dalla Francia all’Italia”.



Ricordiamo che nei giorni scorsi Toti aveva ricevuto pesanti critiche da parte della minoranza in consiglio regionale per non avere firmato con tempestività l’ordinanza restrittiva per i Comuni del Ponente ligure in cui l’indice Rt è attualmente di gran lunga superiore a quello riscontrato e riscontrabile in tutta la rimanente porzione della regione. “In conseguenza di ciò la Liguria è stata declassata in area arancione e ci hanno rimesso anche i Comuni che erano da area gialla”, hanno commentato gli esponenti dell’opposizione.



SANREMO ZONA ROSSA, MA C’È IL FESTIVAL: COSA ACCADRÀ?

L’inserimento anche della città di Sanremo in zona rossa crea un altro grattacapo agli organizzatori della settantunesima edizione del Festival della canzone italiana, che decisamente non comincerà sotto i migliori auspici. Senza pubblico presente in platea al teatro Ariston (a causa delle misure restrittive attualmente vigenti in Italia), la kermesse matuziana potrebbe addirittura essere a rischio svolgimento? Il provvedimento di Toti durerà infatti fino al prossimo 5 marzo e, lo rammentiamo, il Festival avrà luogo da martedì 2 a sabato 6 marzo. Di fatto, quattro serate su cinque saranno caratterizzate dalla presenza del lockdown nella città ligure e questo potrebbe rappresentare un vero e proprio problema non solo per i cantanti e i loro staff (potrebbero ad esempio essere create delle autentiche bolle Covid negli alberghi, sulla falsa riga di quanto accade nel campionato calcistico di Serie A, ndr), ma anche e soprattutto per gli addetti ai lavori e i rappresentanti del mondo dell’informazione, che non troveranno bar o ristoranti aperti per consumare i propri pasti. Un problema nel problema, che potrebbe anche fare pensare a uno slittamento della manifestazione. Tuttavia, tale scenario appare di difficile attuazione: più probabilmente, tutto resterà così com’è, malgrado le maggiori restrizioni.

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