“Ho scritto il brano in Salento dopo aver conosciuto una ragazza con il pacemaker che ha ispirato il testo e la melodia. Una storia vera, non dico altro per non spolverare la magia”. Così dice Irama, vero nome Filippo Maria Santi, vincitore dell’ultima edizione di Amici. Una storia vera o no, La ragazza con il cuore di latta è comunque struggente, profonda, a tratti commovente. Come diverse altre canzoni di questo festival di Sanremo 2019 a tema la sofferenza, il disagio, la malattia. Autori di questi brani sono soprattutto cantanti giovani, segno di una attenzione che molti dicono non abbiano e segno anche di una conoscenza profonda dei loro coetanei. Il cuore di latta è dunque il pacemaker, ma non è quello il problema principale, sebbene pesante, della protagonista, Linda. Il pezzo ha una bella intro, che porta subito al fondo della storia raccontata, un incipit giornalistico quasi, con un ottimo uso delle parole e delle rime: “Fare l’amore è così facile credo amare una persona fragile meno Linda è cresciuta con un cuore che non batte a tempo e quando era piccola sognava di aggiustarsi a tempo”. Poche parole che raccontano una vita, una infanzia faticosa, la sofferenza di tante operazioni mediche, il bisogno di sentirsi come tutti gli altri. Una ragazzina che doveva accontentarsi di guardare gli altri bambini giocare dalla finestra, perché lei non poteva affaticare il suo cuoricino fragile: “Vedeva i suoi compagni che correvano in cortile e lei che non poteva si sedeva e ci pensava bene a cosa dire e se ogni tanto le chiedevano perché non giochi diceva siediti qui affianco e indicava su io in quella nuvola ci vedo solo un cuore vero”.
ANALISI DEL TESTO DELLA CANZONE “LA RAGAZZA CON IL CUORE DI LATTA”: UN PADRE VIOLENTO
Il vero problema di Linda è invece un padre violento e alcolizzato, anche se “a sedici anni il suo papà le regalò un cuore vero”: Linda è cresciuta così in fretta da truccarsi presto talmente in fretta che suo padre non fu più lo stesso “a scuola nascondeva i lividi a volte la picchiava (…) Linda sentiva i brividi quando quel verme entrava in casa sbronzo”. Ecco il dramma vero. Non piace l’uso dell’insulto in questo passaggio (“verme”) perché toglie d’in tratto tutta la delicatezza che Irama ha usato fino ad adesso. Certo, quell’uomo è un delinquente, ma questo ripiegare sull’insulto, per di più così banale, è dovuto a uno scatto di giovinezza dell’autore, incapace di descrivere quel passaggio difficile del testo in modo più autorevole. Ma è l’unico momento no del brano. Linda incontra qualcuno che sa volerle bene: “Sappi che io ci sarò comunque vada e non lo senti che questo cuore batte per tutti e due”.
CANZONE DI IRAMA PER SANREMO 2019: UN CUORE IN PIU’
Arriva nel finale il colpo di scena, davvero Irama con La ragazza con il cuore di latta ha saputo costruire una storia completa, una storia dolorosa ma non si è fermato sull’uscio, l’ha esplorata, è andato fino in fondo alle sue possibilità. Linda aspetta un bambino: “Linda è cresciuta con un cuore che non batte a tempo ma adesso dentro la sua pancia batte un cuore in più”. Ecco. E’ il momento dell’amore totale, materno, e chissà che fine ha fatto quel padre violento e chissà se il suo cuore reggerà a lungo, ma non importa c’è una vita nuova a cui fare posto adesso: “E non lo senti che questo cuore già batte per tutti e due che il dolore che hai addosso non passa più ma non sei più sola ora siamo in due io ci sarò comunque vada”. Sì, il dolore non passa, inutile negarselo, ma l’importante è non essere da soli. Complimenti, Irama.