Ecco l’analisi del testo di “Mi sento bene”, la canzone di Arisa a Sanremo 2019. Certo, viviamo in un mondo, quello odierno, sempre più difficile, stressante, sommersi da input che ci sottraggono la voglia di vivere, overload di notizie false e non, rapporti usa e getta, un lavoro che ci sfrutta sputandoci fuori con l’anima e il cuore disinnamorati. Ma la risposta a questo è dimenticare tutto, rinchiudersi nel proprio angolino, evitare anche di pensare? Per Arisa, grande protagonista di tanti Sanremo e anche conduttrice di una edizione, sembra proprio che “Mi sento bene” sia questo. La rinuncia, l’annichilimento, fino a dimenticare anche gli occhi di nostra madre: “Se non ci penso più mi sento bene”. Lei dice che è “il manifesto quello che possiamo fare per sentirci bene con noi stessi, è una risposta a tutte le riflessioni e le domande che ci facciamo quando ci sentiamo in paranoia”. Ecco. Ma è una triste risposta. Lei si guarda una serie alla tv, legge un giornale, si sdraia al mare e prende la vita come viene. Sicuramente è fondamentale darsi del tempo a se stessi, trovare un proprio spazio, e forse Arisa intendeva solo questo, ma quando dice “Cosa ne sarà dei tanti giuramenti degli amanti di tutti i miei rimpianti dell’amore e della crudeltà dei sogni nei cassetti poveretti dei grandi amori persi quando questo tempo finirà?” sembra dire che alla fine nella vita non conti nulla visto che tutto ci fa soffrire meglio non pensarci così sto bene.
ANALISI DL TESTO “MI SENTO BENE”, LA CANZONE DI ARISA PER SANREMO 2019
Invece ecco le cose che la fanno stare bene: “I baci in corsa le calze a rete gli inviti a cena per fare l’amore sentirmi bella mi fa star bene”. Un po’ poco no? Quasi come un animaletto che gode delle pulsioni erotiche e passeggere, senza impegno. “Se faccio quello che mi va mi sento bene”, e ci mancherebbe altro, peccato che la realtà non sia così (a meno ovviamente che non sei un miliardario o anche soltanto un cantante di successo che appunto fa quello che gli va). “E più non penso e più mi sento bene”, frase davvero triste, è quello che in fondo vuole il potere politico ed economico, che non ci preoccupiamo e pensiamo a niente, per manipolarci come vuole. “Restare nudi, lasciarsi andare e non aver paura di invecchiare accarezzare tutto e stare bene forse è tutto qui il mio vivere quasi elementare semplice ridere non è difficile se cogli il buono di ogni giorno ed ami sempre fino in fondo adesso voglio vivere così”. La canzone Mi sento bene rappresenta decisamente una nuova Arisa, differente da quella conosciuta fino a oggi, il testo scorre via bene con un buon uso delle parole e del linguaggio. Quello che resta è la solitudine triste di chi si chiama furi dal mondo.