L’analisi del testo della canzone “Nonno Hollywood”: un titolo allo stesso tempo simpatico e commovente. Enrico Nigiotti ha scritto per Sanremo 2019 una gran bella canzone, magari scivolando in  alcuni punti in un sentimentalismo eccessivo, ma va bene lo stesso. Originario di Livorno, appartenenza che rivendica nel brano, è passato malamente attraverso vari talent show, protagonista del famoso episodio in cui trovandosi a dover sfidare la sua fidanzata ad Amici, decise di ritirarsi perché lei non rischiasse di essere eliminata. Episodio che la dice lunga del suo carattere, come quando, dopo l’ennesimo fallimento, smise di fare musica per cinque anni andando a lavorare in campagna, a fare il contadino, con il nonno. Ed è a quel nonno che è dedicato il brano. Un brano scritto di getto, dice, in cui fanno capolino diversi elementi generazionali moto interessanti, liriche ben modellate, nessuna ripetizione fine a se stessa, con uno svolgimento di buona qualità compositiva.



ANALISI DEL TESTO DELLA CANZONE “NONNO HOLLYWOOD”: VINO E CAMPAGNA

La canzone“Nonno Hollywood” parte subito introducendo la drammatica perdita (“Dicono che con il tempo tutto quanto passa, ma quand’è che passa? Perché non mi passa”), l’incapacità di elaborare il lutto come sempre quando questa perdita è fresca. Il dolore è presente, ma le cose imparate dal nonno restano come un segno che è anche lezione di vita. E’ così che Enrico Nigiotti trova immagini brillanti, come quando dice “nonno mi hai asciato dentro a un mondo a pile centri commerciali al posto del cortile”, questo mondo fatto di chiese del commercio, piramidi nel nulla, stanze del vuoto, che hanno preso il posto di quegli ambienti familiari e comunitari che erano le vecchie case di campagna dove la vita era condivisa e sostenuta. Una denuncia poetica, ma forte. “Una generazione con nuovi discorsi si parla più l’inglese che i dialetti nostri (…) mi manca la Livorno che sai raccontare”. Un mondo dove anime come la sua non riescono integrarsi, un mondo di linguaggi e discorsi sempre più astratti e vuoti. I ricordi naturalmente dei momenti passati insieme: “Quanto è bella la campagna e quanto è bello bere vino quante donne abbiamo guardato abbassando il finestrino la ricchezza sta nel semplice”.



CANZONE DI ENRICO NIGIOTTI PER SANREMO 2019

Sul ritornello è il momento più debole del brano, dove ci si lascia andare a un sentimentalismo semplicista: “Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò”. Ma la presenza della sua assenza rimane: “Per ogni volta che vorrò sentirti chiuderò gli occhi su questa realtà (…) mi tengo stretto addosso i tuoi consigli perché lo sai che qua non è mai facile per chi fa muso contro”. Ben scritta, ben dosata, è sicuramente tra i testi migliori di questa Sanremo: onesta, pura, diretta.

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