Einar si è aggiudicato la vittoria a Sanremo Giovani 2019 conquistando un lasciapassare per la gara dei big di febbraio. La sua canzone dal titolo “Centomila volte” è stata infatti una delle più interessanti della serata e l’artista, da big della musica più che da esordiente, è riuscito a interpretarla inserendo nel testo la sua emozione (Voto 8). Nel corso della serata ha infatti ricevuto le lodi Luca Barbarossa, che vede in lui un artista ricco di passione e di talento. Fra le esibizioni più interessanti ricordiamo inoltre quella di Federica Abbate, un nome non nuovo al mondo della musica, che ieri sera, con il brano “Finalmente”, si è fatta notare conquistando la sala stampa e il Premio Della Critica (voto 8). Ma a catturare l’attenzione dei giurati, anche Fosco 17 (Voto 7) che con un’esibizione degna di nota è riuscito a spiccare su tutti. “Sono pezzi difficili perché sono pezzi minimali – ha affermato Luca Bizzarri riferendosi al suo brano – ci sono pochi strumenti, poche cose, quindi stavo pensando cosa avrei potuto dirti, cosa avrei potuto mettere di più o dimeno, ma devo dirti che è tutto giusto”.

IL SUCCESSO DI ANDREA BIAGIONI

Ottima esibizione quella realizzata a Sanremo Giovani 2019 da Andrea Biagioni (Voto 8), il concorrente di Lucca che con la sua “Alba Piena” ha conquistato numerosi consensi. L’artista ha infatti realizzato una delle performance più intense della serata, con un testo carico di significato e un sound d’eccellenza. “Ho sentito il pezzo e ho visto il video, ma dal vivo mi ha fregato – ha ammesso Paolo Kessisoglu – è un pezzo molto ardito, coraggioso. Quando sono venuto qui e l’ho ascoltato dal vivo era molto intenso. Credo che questi archi abbiano abbracciato tutta la sala e riconosco anche la tua emozione”. Dello stesso parere anche Annalisa, che dal parterre della giuria ha aggiunto: “Sei stato bravo, hai cantato da paura, hai suonato da paura. Complimenti anche ai musicisti che erano con te”. Commenti pieni di entusiasmo anche da parte della regina della giuria, Fiorella Mannoia, secondo la quale “la scelta di essersi presentato” sul palco dell’Ariston con “una versione acustica” è di certo molto coraggiosa.

PER SYMO “UN’INTERPRETAZIONE IMPECCABILE”, MA…

L’esibizione di Symo sulle note di “Paura di amare” è stata tra le più intense e interessanti di Sanremo Giovani 2019, anche se il verdetto finale le ha assegnato soltanto l’ultimo posto in classifica. La performance (Voto 7) ha inoltre scatenato un piccolo botta e risposta tra due giurati nel parterre, con Luca Bizzarri convinto che quella dell’artista sia stata “un’interpretazione impeccabile”, ma priva di quella “paura di amare” citata dal titolo. “L’hai fatta bene – si è affrettato ad aggiungere il giurato – ma mi è mancata un’interpretazione teatrale che ci mettesse quella roba lì. Ma sei giovane, puoi migliorare”. A frenare la concorrente, probabilmente quel pizzico di emozione dovuta alla giovane età, che tuttavia non le ha impedito di dare il meglio e distinguersi. “È giovane, piccola, la padronanza del palco si ottiene man mano che si fa questo mestiere – si è affrettata a confermare Fiorella Mannoia – Ha cantato benissimo (…) avrà tempo di trovare quella maturità e quella padronanza di cui parlavi e sono certa che la troverà”.

FIORELLA MANNOIA SU MARTE MARASCO: “LA SUA ERA UNA CANZONE NONSENSE, MA LEI…”

Anche Marte Marasco fa parte dei 12 protagonisti della prima puntata di Sanremo Giovani 2019. Insolita e ricca di brio la sua esibizione, che ha portato a termine con talento e una grinta fuori dal comune (Voto 8). Per lei i complimenti di Annalisa, che dal parterre dedicato alla giuria di esperti ha definito il pezzo e il suo modo di esporsi e proporsi al pubblico “molto curioso”. A complimentarsi per il suo brano, invece, è stato Luca Bizzarri, che a dispetto del suo nome d’arte preferisce chiamarla Marta: “Questa non è una canzone scema (Nella mia testa, ndr), qui sotto qualcosa c’è, ancora non so cosa – ha confermato senza alcun dubbio il noto giudice della kermesse – C’è teatro, c’è del Cristicchi, ci sono tante cose, sono curioso di vedere altre cose tue”. Dello stesso parere anche Fiorella Mannoia, che dall’alto della sua esperienza decennale nel mondo della musica ha confermato che quella portata sul palco da Marte Marasco “era una canzone nonsense, ma lei le ha dato un senso”.