Il 4 dicembre la Chiesa commemora il martirio di Santa Barbara, vissuta nel III secolo. È protettrice dei vigili del fuoco, dei marinai, dei minatori e di tutti coloro che ogni giorno rischiano la vita nell’adempimento del proprio lavoro. Inoltre è santa ausiliatrice e viene invocata per scongiurare le morti improvvise e violente e.



Santa Barbara, un atroce martirio perpetrato da chi avrebbe dovuto proteggerla: suo padre

Barbara nacque nel 273 in Turchia, a Nicomedia (attuale İzmit), unica figlia del ricchissimo Dioscoro, fedele collaboratore dell’imperatore di Roma Massimiano Erculeo e crudelissimo persecutore dei cristiani. Rinchiusa dal padre all’interno di un’alta torre inaccessibile, intraprese gli studi letterari seguita da grandi filosofi, oratori e poeti del tempo. Attraverso i libri apprese i misteri della SS. Trinità. Contravvenendo al volere del padre, la giovane donna abbracciò la fede cristiana, ferma nel desiderio di consacrare la propria vita interamente a Dio. Scoperta la conversione, Dioscoro invitò la figlia ad abiurare, ma lei si oppose riuscendo a scappare nel bosco. Tradita dal pastore che la ospitò per qualche giorno, venne consegnata alle autorità romane e imprigionata.



Con inaudita impassibilità, Dioscoro assistette alle atroci torture a cui venne sottoposta la figlia: il suo corpo venne straziato e scorticato da abiti urticanti e ruvidi, marchiato con metallo rovente. Inoltre, il giudice la condannò ad attraversare il paese completamente nuda ma quel giorno una nube densa e nera proveniente dal cielo la avvolse proteggendola dagli sguardi indiscreti. Seguirono altre violenze quali svariati colpi alla testa con un martello, il taglio dei seni e l’ustione della pelle. Miracolosamente, Santa Barbara uscì guarita da ogni martirio e sempre più forte nella fede.



Alla fine, fu lo stesso padre a prendere in mano la spada e a decapitare la figlia, ma si racconta che un attimo dopo, il cielo si squarciò e un fulmine lo colpì in pieno, uccidendolo. Per questo motivo, Santa Barbara viene invocata dai cristiani contro i pericoli dei fulmini, delle armi, delle “male morti”, di quelle improvvise e senza il perdono di Dio. Nell’arte iconografica Santa Barbara viene spesso raffigurata con una torre chiusa e squadrata tra le mani, che secondo gli esperti, oltre a richiamare il luogo in cui venne segregata per anni dal padre, sarebbe molto simile a una polveriera. Da qui, il termine “santabarbara” che nel linguaggio comune indica proprio il deposito di munizioni nelle caserme o sulle navi. La giovane donna viene rappresentata riccamente vestita nelle tonalità del rosso. Ci sono opere in cui appare seminuda richiamando la parte del martirio in cui le viene tagliato il seno oppure altre in cui viene descritta la decapitazione. Oggi, fa parte dei quattordici santi ausiliatori, detti così perché i fedeli sono soliti invocare la loro intercessione per ricevere una grazia.

I Patronati di Santa Barbara

Santa Barbara è Patrona di numerose città: Rieti, Colleferro, Tremestieri Etneo, Montecatini-Terme, Sinnai, Sommatino, Filadelfia, Pradalunga, Norma, Tremestieri Etneo e Paternò, dove le celebrazioni della festa padronale hanno inizio un mese prima con fuochi d’artificio e la musica della banda locale che anima le vie del paese. Il 4 dicembre il busto di santa Sarbara, preceduto dalle varette, viene portato in processione rientrando solo in mattinata.

Gli altri Santi del giorno

Il 4 dicembre la Chiesa ricorda anche San Giovanni Damasceno sacerdote, San Giovanni Calabria presbitero, Sant’Ada di Le Mans badessa, San Bernardo di Parma vescovo, Sant’Osmund di Salisbury vescovo, Beati Francesco Gálvez, Girolamo de Angelis e Simone Yempo martiri nel Giappone, Beato Adolfo Kolping sacerdote, Beato Pietro Pettinaio terziario francescano, San Sola eremita a Eichstatt, Sant’Annone di Colonia vescovo, San Sigiranno abate nel Berry, Sant’Apro sacerdote, Sant’Eracla di Alessandria vescovo, San Felice di Bologna vescovo, San Giovanni il Taumaturgo vescovo e San Melezio di Sebastopoli vescovo.