Santa Caterina da Siena, la Patrona d’Italia e dell’Europa che viene celebrata e festeggiata dalla Chiesa Cattolica nel giorno del 29 aprile. La vita di Santa Caterina è stata breve, ma molto intensa. Morì a Roma, ma la sua testa venne riportata a Siena e posta all’interno della Basilica di San Domenico. Ogni anno per commemorare la sua morte e ricordare la vita intensa dedicata all’amore verso Cristo e gli altri, si celebrano le feste cateriniane. Iniziano il 28 aprile con concerti ed eventi. IL 29 aprile viene effettuato un’omaggio floreale presso il monumento della Santa, seguito da un solenne corteo che culmina con la celebrazione eucaristica presso la Basilica di San Domenico. Sono moltissime le città d’Italia e d’Europa che la ricordano. In particolare il suo culto è strettamente connesso alla città di Siena. Situata al centro della Toscana è il luogo conosciuto in tutto il mondo per la bellezza architettonica dei suoi palazzi e monumenti, dalla Basilica di San Domenico al Santuario di Santa Caterina.
SANTA CATERINA DA SIENA, LA PATRONA D’ITALIA E DELL’EUROPA
Una vita di purezza e d’amore per Cristo, Il 29 aprile si ricorda Santa Caterina. Patrona d’Italia insieme a San Francesco D’Assisi, è stata la prima donna ad essere dichiarata dottore della Chiesa. La sua storia è incentrata su un’intensa vocazione che la spinse a seguire Cristo per tutta la vita. Nasce a Siena il 25 marzo del 1247. È figlia di una famiglia borghese. Il padre era Jacopo Benincasa, la madre Lapa di Puccio de’ Piacenti. Già all’età di sette anni sentì impellente la chiamata verso Cristo. Mette da parte il gioco e si dedica alle preghiere e alle penitenze. A 12 anni si rivolge ai Domenicani per poter proseguire la sua strada. Vive un momento di grande difficoltà, dato che i genitori vogliono darla in matrimonio e considerano la sua vocazione solo un momento giovanile. Caterina contrasta con fermezza i genitori non tentennando neanche una volta nella sua vocazione. A convincere il padre fu però un episodio. Mentre Santa Caterina pregava, una colomba si poggiò sulla sua testa. Il genitore comprese che era la volontà di Dio. Intorno alla vita della Santa vi sono una serie di avvenimenti in cui si rivela il profondo legame di fede. Caterina non sapeva leggere, e chiese al signore di poterle permettere di capire le scritture. Nel 1367 al termine del carnevale, Gesù le comparve regalandole un anello come dono di nozze e di comunione del corpo e dello spirito. Santa Caterina fu una donna molto attiva non dedicandosi solo alla preghiera e allo studio della fede, ma trasferendo il suo amore per Cristo in ogni momento della sua vita anche agli altri, aiutando i sofferenti e i malati. Anche se non aveva studiato, utilizzando il metodo di dettatura, scrisse una serie di lettere, circa quattrocento non solo al papa, ma anche ai personaggi più influenti del tempo invitando alla pace. Fu anche autrice di alcuni trattati, tra i quali il più importante fu il Dialogo della Divina Provvidenza che fu concluso poco prima della sua morte. Il 29 aprile del 1380 muore all’età di 33 anni. Fu canonizzata da papa Pio II nel 1461. In questo giorno del 29 aprile vengono ricordati anche i seguenti santi e beati San Severo di Napoli, San Tichico, San Cristino Martire, San Paolo II di Brescia, Sant’Arcado Abate, Beato Giovanni Vargas,Beata Itala Mela e Beata Anna Chrzanowska.