Oggi, 29 aprile, è una data molto importante in Italia in quanto si celebra la grande Santa Caterina da Siena, patrona del nostro Paese. Era il 25 marzo del 1347 quando venne al mondo questa figura centrale della Chiesa, e le sue storia narra di come la stessa facesse parte di una famiglia a dir poco numerosa. Santa Caterina era infatti la penultima di ben 25 figli, tutti avuti da Jacopo Benincasa, un tintore. Tra l’altro Caterina venne al mondo con una sorella gemella, Giovanna, che però, a differenza sua, resistette solamente poche settimane, prima di morire e abbandonare il nostro mondo. Santa Caterina doveva sposarsi con un uomo ricco, e i suoi genitori iniziarono a contrattare il suo matrimonio già quando la stessa aveva 12 anni.
Inizialmente la cosa pareva stesse bene alla ragazzina, anche perchè all’epoca si era solito fare così, ma in seguito ricevette la Chiamata del Signore, e rifiutò quindi l’unione con qualsiasi uomo. All’età di 20 anni la su vocazione si concretizzò definitivamente quando vide sia Gesù che Maria, assieme ad altri santi. In quella visione Gesù le mise l’anello nuziale al dito, chiedendole di dedicarsi alla Chiesa. Inizialmente la famiglia non prese bene la scelta della figlia, anche perchè si trattava di gente umile, ma in seguito il padre comprese Caterina e “dette ordine che nessuno più la ostacolasse nel suo desiderio“. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SANTA CATERINA DA SIENA VIDEO, IL 29 APRILE SI CELEBRA LA PATRONA D’ITALIA
Santa Caterina da Siena è considerata Patrona dell’Italia con San Francesco D’Assisi, e anche Padrona dell’Europa, e viene ricordata il 29 di aprile. Caterina è stata nominata Dottore della Chiesa nel 1970, questo dimostra la grande stima del pontefice Paolo VI per le opere e la devozione di Caterina da Siena. Annualmente per ricordarla le vengono dedicate le feste chiamate cateriniane, che iniziano il 28 di aprile con una serie di festeggiamenti che si caratterizzano per la presenza di concerti ed eventi vari, mentre il 29 di Aprile si entra nel pieno della sua celebrazione con diversi omaggi floreali e cortei, il tutto si conclude con una messa in suo onore. Il 29 di aprile vengono ricordati oltre a Santa Caterina da Siena, Sant’Acardo, Sant’Aseride, San Cristino, San Paolo II di Brescia, San Severo di Napoli, San Tichico, San Torpete e Sant’Ugo di Cluny.
Santa Caterina da Siena, la sua vita
Santa Caterina da Siena è vissuta nella seconda metà del Trecento, ha dedicato la sua vita a opere di carità, assistendo malati e poveri. Secondo la Beata tutti gli esseri umani era imperfetti rispetto alla perfezione immensa del Signore. Nata nel 1347 era la ventiquattresima figlia di Iacopo Benincasa. Sin dalla tenera età era decisa a non volersi sposare e per questo a 16 anni entra a far parte nel terzo ordine dei domenicani. Nonostante ciò continuò a vivere nella casa di famiglia dove ritagliò per sè un angolo tutto suo vestendo con una tunica bianca e il mantello nero dei domenicani, simbolo di una suora della penitenza. Gran parte della sua vita fu dedicata alla cura dei malati, dei poveri e nell’assistere i condannati a morte. Molto spesso si imponeva delle tremende e terribili penitenze, infatti si racconta che per cinquanta giorni abbia digiunato nutrendosi solamente dell’ostia che riceveva durante la comunione. Santa Caterina da Siena era particolarmente conosciuta anche per le molte estasi e visioni che aveva, come quando Cristo le apparve e le offrì il suo cuore in cambio di quello da santa, oppure quando la sposò spiritualmente donandole un anello tempestato di perle.
Caterina era circondata da molti fedeli che lei considerava la sua famiglia spirituale, infatti la seguivano ovunque e la chiamava anche mamma. Era così apprezzata che molti religiosi delle più affermate famiglie toscane le chiedevano suggerimenti e consigli.
Anche la sua attività pubblica fu particolarmente intensa e riconosciuta, come l’episodio a Pisa in cui pregava davanti ad un crocifisso, e sembra che avesse ricevuto delle stigmati invisibili. Caterina morì distrutta dalle troppe penitenze che lei si auto infliggeva. Vista la sua forte devozione nei confronti dei meno abbienti, la sua città natale decise di frammentare il suo corpo per conservarne le reliquie infatti a Siena ne è conservata la testa presso la Basilica di San Domenico.