Santa Caterina di Svezia era figlia di Santa Brigida di Svezia, la grande mistica patrona d’Europa assieme ad Edith Stein e santa Caterina di Svezia. Santa Caterina non è mai stata canonizzata ufficialmente dalla Chiesa, ma il numero crescente di devoti e pellegrini alla sua tomba ha contribuito a decretarle il titolo di santa. Nell’iconografia è spesso ritratta vicino a un cervo, poichè si dice che sia intervenuto più volte in suo aiuto. Sembra che anche a Roma abbia fatto qualche miracolo, come si vede negli affreschi della cappella a lei dedicata nella casa in cui visse in Piazza Farnese.



In particolare, pare che abbia evitato un’esondazione del Tevere. Attualmente non è patrona di nessun luogo. Il 24 marzo si ricordano anche san Secondino, san Severo di Catania, Beata Maria Serafina del Sacro Cuore, Beato Giovanni dal Bastone e Beato Diego Giuseppe da Cadice.

Santa Caterina di Svezia, la vita della Beata

Santa Caterina di Svezia nacque nel 1331 e venne educata dalle monache mentre la madre serviva i sovrani di Svezia come prima dama di corte. Caterina era la secondogenita e venne educata alla conoscenza delle opere di teologia e mistica e al perfezionamento delle virtù. Come la madre, predilesse gli scritti di san Bernardo di Chiaravalle. Si sposò giovanissima, come si usava al tempo, con un nobile di stato e d’animo. Gli confessò sin da subito di volersi dedicare a Dio e di voler fare voto di castità. Il marito le fu vicino e le promise fiducia totale, facendo anch’egli il medesimo voto. Nel 1350, in occasione del Giubileo, raggiunse da sola la madre e a Roma ricevette la notizia della morte del coniuge, decidendo così di restare al fianco di santa Brigida impegnata nel convincimento verso i papi riguardo al ritorno da Avignone a Roma. Qui le due donne trovarono una vivace comunità svedese e prima di tornarsene in patria riuscirono a dar vita ad una comunità di tipo cenobitico che aveva la finalità di raccogliere uomini e donne in monastero a Vadstena.



L’ordine femminile è tutt’ora esistente, con una regola ispirata al culto mariano di san Bernardo, che potè portare a compimento proprio santa Caterina, mentre santa Brigida morì prima di vederlo realizzato. Divenne madre badessa del monastero da lei fondato e nel 1375 tornò a Roma dove incontrò santa Caterina da Siena. Papa Gregorio XI, tornato in Italia, l’aveva incoraggiata a raccogliere i documenti necessari per canonizzare la madre Brigida, ma non assisterà all’evento poichè morirà nel 1381 nel suo monastero. Nel 1379 ottenne la conferma dell’ordine del Santo Salvatore, ovvero delle suore dette comunemente brigidine.