L’11 agosto la Chiesa celebra una Santa amatissima per il suo percorso religioso che ha rivoluzionato il Medioevo: Santa Chiara d’Assisi, fondatrice dell’ordine francescano delle Clarisse. La Santa è seguito da migliaia di mistiche e monache che abbandonano ogni avere alla ricerca della purezza del Credo nel nome di una regola nella quale amore e carità sono alla base del percorso fedele alla vita di Cristo. Santa Chiara d’Assisi è patrona di lavandai, doratori, stiratrici e ciechi e di tutto ciò che riguarda la telecomunicazione perché tra i miracoli della Santa, celebre fu la rivelazione che Dio le concesse la grazia di vedere proiettato sulle pareti della sua umile stanza la celebrazione avvenuta in Chiesa alla quale Chiara, ammalata gravemente, non poté assistere, ma era comunque presente grazie al dono ricevuto dal Signore.



Ovviamente nel giorno della sua morta, l’11 agosto, proprio ad Assisi si celebra una celebrazione religiosa alla quale assistono pellegrini provenienti da ogni angolo del mondo. In Assisi, in quel giorno, feste civili e religiose, tra le quali una sentitissima Processione, sono l’occasione di ricordare una Santa amata e seguita nelle orme lasciate seguendo rigidamente, con amore, la regola francescana, in comunione con la natura e con la Parola di Cristo. Celebrazioni simili si svolgono anche in altri comuni tra i quali Iglesias in Sardegna, Monopoli in Puglia, ancora in Sardegna anche San Gavino Monreale celebra Santa Chiara d’Assisi con cinque giorni di celebrazioni civili e religiose, ma postdatate al 12 agosto perché per molti anni fu proprio il giorno successivo il giorno nel quale fu ipotizzata la morte della religiosa.



Santa Chiara d’Assisi, la vita

Santa Chiara d’Assisi nasce il 16 luglio del 1194 proprio in Assisi; di origini nobili, la Santa è infatti figlia del conte Favarone di Offreduccio degli Scifi e di mamma Ortolana Fiumi. Il suo percorso è così simile a quello del Santo con il quale condivise il cammino: Francesco, anch’esso nobile, ispiratore di Chiara per una mistica dedita alla povertà. Sin da giovane Chiara dedicò il suo tempo ai poveri preparando pranzi di carità ai quali non presenziava per timidezza, così ci dice la sua agiografia che dell’età adolescenziale non concede altre notizie se non il suo aspetto umile anche nel vestire, per quanto figlia di una famiglia ricca e agiata. Evidentemente il seme della povertà e del servizio erano già presenti in lei e l’incontro con Francesco che la invita a recarsi alla celebrazione della Domenica delle Palme per poi fuggire il giorno successivo e prendere definitivamente i voti nella Chiesa di Santa Maria della Porziuncola dove i confratelli francescani l’attendono con le fiaccole accese per accoglierla nell’ordine. Da quel momento iniziò per Chiara, ora monaca di carità, un percorso parallelo a quello del Santo d’Assisi che la portò a fondare l’ordine femminile delle monache seguaci della regola di San Francesco: le Clarisse. Oggi esistono decine di ordini monastici derivati da Santa Chiara: dalla clausura alle missioni, in tutto il mondo il sentiero della



Gli altri Santi di oggi

Nel giorno dell’11 agosto, tra i tanti, ricordiamo anche: Sant’Alessandro di Comana (il carbonaio), vescovo, San Rufino di Assisi, vescovo e martire, Santi Teobaldo d’Inghilterra e compagno, martiri mercedari, San Cassiano di Benevento, vescovo, Santa Filomena di Roma, martire.

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