Il 17 novembre la chiesa cattolica celebra Santa Elisabetta d’Ungheria. Di origini ungheresi, fu la sposa di Ludovico IV e viene ricordata soprattutto per essere stata la protettrice dell’Ordine Teutonico, del quale promuoveva le opere caritatevoli e la filosofia. Viene considerata anche la patrona di Assia, che è uno dei 16 stati federati che compongono la Germania. Inizialmente questo stato faceva parte della Turingia ma ha ottenuto l’indipendenza nel 1264 e poi l’ha ripersa, in un susseguirsi di eventi che l’hanno portato ad essere completamente autonomo solo nel 1918. Fra le cittadine più caratteristiche che si trovano in questo stato ci sono Francoforte sul Meno e Darmstad e Offenbach.
Fra i principali monumenti che invece si possono ammirare sul territorio ci sono la Cattedrale di Fulda, costruita nel 747, il Duomo di Francoforte e la Cattedrale di Limburg, intitolata a San Nicola e a San Giorgio.
Santa Elisabetta d’Ungheria, la vita della Beata
Santa Elisabetta d’Ungheria nasce a Sárospatak nel 1207 da Andrea II, re d’Ungheria, e dalla sua prima moglie, la nobile Gertrude di Merania. Nel 1211, a soli 4 anni, per questioni politiche e di alleanze strategiche la piccola viene promessa in sposa a Ermanno I, e per questo viene inviata alla corte di Turingia dove l’obiettivo è quello di educarla ai suoi doveri di regina sotto la guida austera della futura suocera, Sofia di Baviera. Le cose, però, non vanno come dovrebbero visto che nel 1217 Ermanno muore ma non viene meno il patto politico che si cela dietro a questo matrimonio combinato, così Elisabetta viene data in sposa al fratello minore di Ermanno, ossia Ludovico IV soprannominato il Santo per il suo fervore religioso, che dopo la morte del primogenito aveva ereditato tutti i possedimenti paterni. Da questo matrimonio nascono anche tre figli: Ermanno, Sofia e Gertrude, l’unica che seguirà la sua vocazione religiosa e diventerà badessa del monastero di Altenberg. Nel settembre del 1227, Ludovico è in procinto di partire insieme all’imperatore Federico II, che è suo cugino, per la Terra Santa dove intende partecipare alla VI crociata. Un malore, però, lo coglie a Otranto e nel giro di pochi giorni muore giovanissimo, appena ventisettenne.
La notizia getta nel più totale sconforto Elisabetta che decide di non risposarsi e di dedicare tutta la sua esistenza alla cura dei figli ma anche alle opere caritatevoli, da sempre suo grande interesse. Sceglie come guida spirituale Corrado di Marburgo e decide di entrare a far parte del Terz’Ordine francescano. Poi si ritira nell’ospedale di Marburgo che lei stessa aveva fatto edificare nel 1228 e qui vive fino alla sua morte, occupandosi dei malati e di tutte le persone bisognose che non avevano denaro sufficiente per curarsi. Muove giovanissima, a soli 24 anni, proprio a Marburgo, il 17 novembre del 1231. Elisabetta d’Ungheria viene proclamata santa nel 1235 per volontà di Gregorio IX ma su esplicita richiesta di Corrado di Turingia che di Elisabetta era il cognato. Viene indicata come la patrona degli ammalati, per il suo impegno verso i sofferenti, ma anche dei panettieri perché la leggenda narra che riuscì a trasformare il pane in rose un giorno che il marito le chiese cosa nascondesse nel grembiule (in realtà era cibo per i malati dell’ospedale). È patrona, fra le altre cose, pure dell’Ordine Teutonico.
Gli altri Santi di oggi
Insieme a Santa Elisabetta d’Ungheria, nella giornata del 17 novembre la chiesa cattolica dedica le sue preghiere anche ad altri santi e beati fra i quali spiccano Afano, i martiri Alfio e Zaccheo, il domenicano Giordano, il vescovo Gregorio di Tours, la badessa Ilda, il monaco Ugo di Lincoln e il monaco Lazzaro.