Nelle celebrazioni del 15 febbraio ricordiamo Santa Giorgia. La Beata è patrona di Clermont Ferrand e di altri piccoli comuni francesi, mentre in Italia nessuna realtà ha la santa occitana come patrona e nessuna sagra si allestisce, la si commemora solamente citandola assieme ai santi del Giorno del 15 febbraio per ricordarli tutti durante le liturgie.
Santa Giorgia, la vita
Santa Giorgia nacque attorno all’anno 500 in Clermont Ferrand, quasi sconosciuta se non fosse per le testimonianze di Gregorio di Tours, agiografo romano con origini galliche che ci parla di Giorgia nel suo testo ‘De Gloria confessorum’. Non abbiamo davvero troppe notizie riguardanti questa santa cresciuta nelle campagne e montagne francesi, Clermont Ferrand, detta anche Clarmont d’Auvèrnhe, si trova in Auvergne Rhône-Alpes (Alvernie e Rodano alpino) e lì il percorso di Santa Giorgia si spende nella preghiera e nella Parola di Dio. Cosa accade a Giorgia? Cosa le preme il cuore per portarla a quello che sarà un ritiro esistenziale durato tutta la vita?
Tra le poche informazioni agiografiche in nostro possesso sappiamo che fu promessa sposa ma Giorgia rifiutò il matrimonio, probabilmente, anzi, sicuramente combinato perché in lei germogliava il seme della Fede, quella chiamata che va al di sopra di tutto e per la quale non si può negare l’ascolto. Fuggì quindi in campagna e in contesto naturalistico di grande bellezza visse tutta la vita in contemplazione della natura e in preghiera eremitica nel Nome del Signore e di Cristo. Santa Giorgia era talmente innamorata della natura come frutto del Creato che una leggenda narra un episodio sintomatico, condiviso e testimoniato da tante persone dell’epoca, riportato proprio da Gregorio di Tours nel ‘De Gloria confessorum’.
Il giorno del funerale di Santa Giorgia tutta la cittadina di Clermont Ferrand (ancora oggi le sue spoglie dovrebbero essere sepolte nella chiesa di San Cassiano di Clermont) si riunì per la processione funebre di una donna che era sì eremita e solitaria, ma che non disdegnava il rapporto con tutti coloro che dal paese la cercavano per condividere momenti di fede e preghiera assieme a lei. Quindi il corteo funebre di Giorgia era ben rappresentativo della realtà locale, ma si unì ad esso un ospite speciale, uno stormo di colombe bianche che seguì la processione per tutto il tragitto sino al luogo dell’inumazione. Non solo: le colombe bianche (evidente simbolo mandato dal Signore per glorificare l’anima di Santa Giorgia nel momento della sua ascesa verso di esso), stazionarono tutto il giorno sulla tomba vegliandola con grande compassione, un segno divino che non lasciò indifferente Gregorio di Tours e tutti i convenuti. Le testimonianze quindi ci giungono dall’epoca portandoci le voce lontana di una donna che trascorse la propria vita in solitudine contemplativa, cercando il Signore, con fare molto francescano come accadrà nell’Umbria di Assisi qualche secolo dopo) in natura, nel Creato, nella purezza e nell’isolamento nel quale pregare con semplicità e totale devozione. Potrebbe essere morta nel 594, la data è quasi certa ma presunta.
Gli altri Beati di oggi
Nello stesso giorno, quindi, assieme a Santa Giorgia Vergine ricordiamo anche: Santi Faustino e Giovita, Martiri; Santi Isicio, Giuseppe di Roma, Zosimo, Baralo e Agape, Martiri; Beato Angelo (Scarpetti) da Sansepolcro, Religioso; San Wilfrido (Walfredo) della Gherardesca, Abate fondatore di Palazzolo; Sant’ Onesimo, Martire.