Santa Giuliana Martire si celebra il 16 febbraio ed è patrona di molte cittadine soprattutto in Olanda, mentre in Italia il suo culto l’ha resa celebre e patrona di diversi comuni sparsi in tutta la penisola, in Campania, come in Trentino. Il Comune di Val di Fassa, appunto in Trentino Alto Adige e Giugliano in Campania, sono gli esempi sinceri di come il culto della Santa sia trasversale in tutto il nostro paese e le celebrazioni in questi, come in altri comuni, nel giorno del 16 febbraio sono momenti di raccolta e preghiera solenne nei confronti di Santa Giuliana Martire. Ad esempio, proprio a Giugliano, i frati cappuccini edificarono una Chiesa in suo nome, luogo eletto a livello nazionale per porgere un omaggio liturgico alla Martire. La cittadina da secoli vive il culto di Santa Giuliana e diversi miracoli si sono verificati sia nel Rinascimento che nel secolo scorso. Nelle saghe di Val di Fassa, nel piccolo borgo di Sèn Jan, si celebra la messa solenne nella piccola chiesuola di Ciaslir de Vich, un antico luogo di culto già ai tempi della preistoria, un’area carica di energia sacra votata al culto della Martire.



Santa Giuliana Martire, la vita della Beata

Santa Giuliana di Nocimedia nacque nell’omonima città dell’Anatolia al suo tempo sotto l’influenza dell’Impero romano, quindi martire del cristianesimo. Vediamo nelle prossime righe la sua vita attraverso le notizie che giungono dalle cronache d’epoca. Nata a Nicomedia, l’attuale Izmir, attorno alla fine del III secolo, Giuliana, Santa che celebriamo il 16 febbraio, proveniva da una famiglia pagana, ma già in giovane età i convertì al cristianesimo allora in grande diffusione evangelica nella sua area d’appartenenza. La sua vita fu breve, interrotta per volontà del prefetto della sua città in quanto contrario alla conversione al cristianesimo come Giuliana gli chiese accettando le nozze.



Furono nozze organizzate dalle famiglie e la richiesta di conversione alla parola di Gesù da parte del prefetto Eulogio non fu accolta, anzi, la giovane martire fu dennciata, arrestata, martirizzata all’età di vent’anni. Ciò avvenne per il timore del prefetto di subire l’ira dell’imperatore, paura che non esisteva in Giuliana forte della sua fede.
La sua triste vicenda l’ha resa tra le martiri del paleo cristianesimo più amate in assoluto e nelle catacombe di San Gennaro Extra Moenia a Napoli, nel V secolo fu dipinta una splendida icona in suo onore. Cosa rappresenta per la Chiesa e il suo popolo la figura di Santa Giuliana martire? Rappresenta sicuramente la purezza, la ferrea volontà di non tradire la sua fede nel nome della conquista sociale, la consapevolezza che la sua scelta fu intrapresa in anni pericolosi per i convertiti a Cristo e il suo rifiuto ad accettare le nozze con un pagano che rifiutava la conversione fu la sua dichiarazione, consapevole, di martirio.



Le monache del monastero di Donnaromita, che seguivano nei primi anni di fondazione la regola di San Basilio, elessero la figura di santa Giuliana Martire come riferimento di purezza e devozione e anche dopo la conversione alla regola di San Benedetto, le monache tramandarono a lungo la fede riposta nell’esempio della giovane martire.
Tra le leggende che si sono tramandate sino ad oggi la tentazione del demonio che subì in carcere testimonia la forza della fede di Giuliana che non tentennò mai di fronte alle promesse di libertà offerte dalle tentazioni di Satana durante la prigionia.
Santa Giuliana respinse il diavolo accettando il suo percorso verso il martirio con serenità, per questo motivo, ancora oggi, la Santa è testimonianza di fede assoluta e incondizionata.

Gli altri Beati di oggi

Assieme a Santa Giuliana il 16 febbraio celebriamo anche, tra gli altri: Beato Giuseppe Allamano – presbitero e fondatore; San Panfilo e compagni – Martiri di Cesarea di Palestina; Santa Giuliana Falconieri – Vergine.

Video, la vita della Beata